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sabato 30 agosto 2008

Palazzo Panini: aggiornamento

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La Soprintendenza in Comune
Notizia pubblicata dal quotidiano Informazione del 30 agosto 2008

Primo passo verso la pace tra la Soprintendenza dei Beni Architettonici di Parma e i tecnici del Comune di Fidenza. I due enti si sono incontrati ieri per discutere su come evitare altri ”delitti”dopo la demolizione di palazzo Panini. L’idea della Soprintendenza è di censire ogni edificio storico a Fidenza, impedendone la demolizione nonostante non sia vincolato dal Prg comunale. E si è parlato anche del futuro dell’area dove si trovava il Panini: si sta valutando se vincolare l’intero quartiere obbligando ogni nuovo edificio a rispettare i tratti architettonici liberty di quella zona.


Se confermato questo vuol dire che ancora una volta la Soprintendenza dei Beni Architettonici di Parma si ritira in buon ordine ed ottiene la promessa di poter svolgere anche a Fidenza quello che è il suo compito istituzionale. Sino al prossimo sgarbo.

giovedì 28 agosto 2008

Malurbanismi

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Via Gramizzi Via IV novembre Ex-Esso

Questo edificio di 7 piani che altera significativamente l'assetto urbano di via IV novembre caratterizzato in questa parte da villette a due piani con antistante area verde o cortilizia è reso possibile a seguito della  DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE del 15/09/2005 (Delibera N.: 74 avente per oggetto:"PRG. MODIFICA DI ASSETTI FISICO MORFOLOGICI DELLA SCHEDA 2.6 "EX DISTRIBUTORE ESSO" (ART. 23.6 N.T.A.).")
Punti qualificanti della variante al Prg: 

"La modifica riguarda sostanzialmente il carattere urbano ed edilizio da conferire al fabbricato passando da una soluzione più compatta ma di minor altezza ad un fabbricato maggiormente sagomato e che riduce progressivamente la propria pianta ma raggiunge quote di maggior altezza (la parte più alta prevede di arrivare fino a 7 piani)."
"La soluzione definitiva che viene oggi sottoposta al Consiglio Comunale prevede, inoltre una limitata occupazione di suolo pubblico (13,80 mq) da parte della costruzione su via IV Novembre; di tale superficie è necessario prevedere la cessione contestualmente alla sottoscrizione della convenzione urbanistica e l'istituzione di uso pubblico in quanto la stessa al piano terra è destinata alla formazione del porticato che caratterizza il fronte di via IV Novembre."
"Allo stesso modo la modifica oggetto di approvazione prevede l'istituzione di servitù di sottosuolo per autorimesse a favore del complesso su una superficie di 67,37 mq destinata a rimanere invece di proprietà pubblica."



martedì 26 agosto 2008

Aggiornamento Palazzo Panini

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«La Soprintendenza non si dia per vinta: faccia ricostruire quel palazzo»
Nota di Ivano Sartori pubblicata dal quotidiano Informazione del 26 agosto 2008
«Palazzo Panini non era vincolato». È questo il tormentone con cui continuano a difendersi i tecnici e gli amministratori che hanno permesso e promosso la demolizione di palazzo Panini. Ma quali vincoli? Non avevate gli occhi per vedere che stavate distruggendo uno dei pochi lasciti della Fidenza signorile del primo Novecento? Possibile che non abbiate studiato storia dell’arte anche se siete architetti?
Perché continuate a dare risposte formali invece che rispondere alla sostanza della nostra contestazione? È stato un gesto vandalico. E non c’è norma cui aggrapparvi per difenderlo. Vi appellate al Prg redatto dai vostri predecessori nel 1996. Avete avuto dodici anni per rivederlo, voi che siete maestri di varianti, e non lo avete mai rivisto. Ma lo sapete che, stando a quel Prg, solo pochissimi edifici sono tutelati (e non certo per merito vostro).Vuol forse dire che tutto il resto può essere impunemente distrutto? Sarà questo il futuro della Fidenza del Duemila? Il fatto che Palazzo Panini fosse stato sottovalutato da chi redasse il Prg nel 1996 non è un buon motivo perché l’architetto Alberto Gilioli, per giunta presidente di una «commissione per la qualità architettonica per il paesaggio» (sic), lo facesse abbattere senza ascoltare chi (Soprintendenza e Sindaco) lo invitava a ponderare meglio tale decisione. Dobbiamo concludere che al suo gusto estetico sia indifferente l’esistenza o meno di una palazzina Liberty che dai primi anni del Novecento caratterizza l’armonioso contesto incentrato attorno al monumento ai caduti dello scultore Bazzoni? Dobbiamo credere che il più alto dirigente dell’ufficio tecnico è in realtà un mero esecutore? Perché è andato avanti da solo contro tutto e tutti, appoggiato probabilmente da un solo membro della giunta? Sono forse solo nelle sue mani il destino di una città, la sua immagine e il suo patrimonio? Abbiamo eletto lui o il Sindaco? Perché ha agito con tanta determinazione? Che cosa rendeva tanto urgente la demolizione se, come sostiene il Sindaco, in Comune non è stato depositato nessun progetto? Perché il posizionamento della gru per manutenzione, di cui si leggeva sui cartelli di cantiere ancora domenica 3 agosto, è diventata demolizione nelle prime ore di lunedì 4 agosto? Questo giocare con le parole e con la terminologia tecnica è forse indice di cattiva coscienza? Certo vanifica molte chiacchiere sulla trasparenza e sconcerta chi crede alla partecipazione. Dando ascolto all’indignazione della cittadinanza e ai numerosi fidentini che si sono rivolti a Italia Nostra perché «faccia qualcosa», noi iscritti della sezione di Fidenza ricordiamo che, pur non disponendo di grandi risorse e sotto la costante minaccia di querele, che anche in questa occasione non è mancata, continueremo a dare il nostro contributo per evitare che simili atti vandalici si ripetano. È infatti nostra intenzione accogliere tutte le segnalazioni dei cittadini cui stanno a cuore i beni della città e del suo territorio, cioè tutte le opere dell’uomo e della natura che meritano di essere risparmiate dalle ruspe e dagli interessi di pochi contro il volere di molti. Non vogliamo che gli amministratori possano più dire: non sapevamo, non potevamo, ci dispiace tanto…
Alla Soprintendenza chiediamo che non dia per scontata l’impossibilità dell’integrale ricostruzione della palazzina. Tanto più oggi che esistono le condizioni e gli strumenti per procedere rapidamente a una fedele ricostruzione che ripristini le caratteristiche architettoniche e decorative dell’edificio, compresi i fregi e i ferri battuti. Le macerie all’angolo di via Gramsci con viale della Vittoria ricordano quelle dei bombardamenti dell’ultima guerra? Ebbene, Fidenza del Duemila che trasferisce i tigli del piazzale della stazione al «bosco urbano» dimostri di essere migliore della Fidenza degli anni Cinquanta che ha abbattuto la sua rocca leggermente lesionata.
(Ivano Sartori - Italia Nostra)

domenica 24 agosto 2008

Aggiornamento Palazzo Panini

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Lettera aperta dell'architetto Gabrielli al sindaco di Fidenza, alla giunta comunale, al consiglio comunale, al Soprintendente per i beni architettonici della Provincia di Parma Luciano Serchia e a tutti i fidentini.


"Ho appreso dell'ampio dibattito che si è sviluppato in ordine alla demolizione del fabbricato denominato "Panini", prevista fra gli interventi ammissibili dalle norme del Prg del comune di Fidenza, da me redatto nei primi anni '90 e adottato dal consiglio comunale nel marzo 1995. Sento perciò di dover dare un contributo per provare ad imprimere una linea di corretta valutazione. Chi oggi grida allo scandalo di una demolizione annunciata è bene che consideri in primo luogo i fatti e le circostanze che l'hanno resa possibile. Noto nel dibattito in corso la consueta sceneggiatura cui molti contribuiscono in modo inconsapevole delle condizioni reali in cui agisce una pubblica amministrazione e la ricerca, ad ogni costo, del colpevole". "Dato che il fatto è dovuto a una norma del Prg di cui sono autore, me ne assumo la responsabilità. Si cerca il colpevole? Eccomi, sono io. Ma insieme a me la responsabilità ricade su tutti i soggetti in indirizzo, nessuno escluso, presenti nella fase di formazione del piano nel 1995 e nelle fasi che hanno condotto alla definitiva approvazione. Perché nel 1995 fu adottato il Prg, che è atto complesso, che chiama in causa tutti i predetti soggetti, in quanto ognuno di essi, in diversi modi, aveva facoltà di intervenire sulle scelte di Prg, così come la legge urbanistica dispone. Se dunque nessuno intervenne per la tutela di palazzo Panini, vuol dire che il giudizio di valore che la comunità fidentina e gli organi di tutela gli attribuirono allora non era tale da promuoverne la tutela. Se oggi, viceversa, il giudizio di valore è mutato, spettava in primis agli organi di tutela agli altri organi provvedere. E' desolante assistere a tante prese di posizione tardive che hanno ignorato sino ad oggi lo stato giuridico del bene. Perchè le di stato giuridico si tratta e appare la assai disinvolta la posizione di chi il vuole ignorare tale circostanza"
"Si dirà ecco cosa fare. Variare il piano per meglio identificare gli oggetti della tutela in tempo utile. In primo luogo vorrei affermare, e non temo di essere smentito, che il Prg non solo fu redatto con la pena consapevolezza, già allora, della tutela, ma anche forzando la mano in tale direzione e così anticipando una tutela del patrimonio che non riscuoteva allora un così ampio consenso. L'indagine sul ' patrimonio architettonico fu svolta ad ampio raggio, e senza preclusioni di sorta. Riguardò in sostanza ogni epoca di costruzione compresa quella moderna e diede luogo ad una apposizione di vincoli ben più numerosi di quelli posti in essere dalla Soprintendenza allora e oggi"."Se dunque l'edificio Panini fu escluso, mentre nel contesto urbano, di cui fa parte, sono numerosi gli edifici sottoposti a tutela con il Prg, è perchè il giudizio di valore ad esso attribuito dall'èquipe tecnica che elaborava il Prg, non ebbe smentite da parte di chicchessia e neanche della Soprintendenza, cui il Prg fu sottoposto per parere. Non converrebbe allora rivolgere l'attenzione al futuro prossimo immediato? Va esclusa intanto la ricostruzione dell'edificio come era e dove era. Non si può ridicolizzare l'architettura fino a fame un clone, che a differenza di quelli prodotti scientificamente, non potrà più essere uguale all'originale, perdendone irrimediabilmente ogni qualità. Non aggiungiamo quindi ad un sospetto supposto inesistente delitto, un delitto certo.."



sabato 23 agosto 2008

Aggiornamento Palazzo Panini

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23 agosto 2008 - Luciano Serchia, soprintendente beni culturali Parma e Piacenza, sulla Gazzetta di Parma alla rubrica Argomenti a pag. 45

mercoledì 20 agosto 2008

Palazzo Panini: le licenze

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Palazzo Panini: nessuno è responsabile!!!!

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Il sindaco: "Non si doveva procedere E' giusto tutelare gli edifici storici"
L'Assessore all'urbanistica Antonini: il comune ha agito in piena legalitàDalla Gazzetta di Parma del 20 agosto 2008
Il sindaco Giuseppe Cerri "Viste le circostanze di quel 4 agosto, il mio parere è che la demolizione non dovesse nemmeno iniziare".
Il sindaco Giuseppe Cerri: avviare "un confronto su toni istituzionali con il soprintendente, con il quale fisserò un colloquio al più presto" "in vista del nuovo Piano strutturale comunale, per cui è già attivo il gruppo di lavoro, il confronto con la Soprintendenza è senz'altro opportuno e auspicato". "Credo sia giusto individuare gli edifici meritevoli di tutela e anche le caratteristiche ambientali e territoriali che, fuori dal centro storico, necessitano di mantenere una propria identità".
Il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Paolo Antonini "il Comune ha agito in piena legalità" ed esprime solidarietà per i tecnici del Comune (< tutti".

giovedì 14 agosto 2008

Palazzo Panini a Fidenza

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Palazzina di inizio Novecento pregevole esempio di architettura signorile dell'epoca, inserita in un contesto caratterizzato dalla presenza di altre costruzioni analoghe, significative di questo periodo storico e la cui ben definita identità architettonica e urbanistica doveva essere assolutamente garantita.

Aggiornamento Palazzo Panini

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"Quando le ruspe e l'ignoranza fanno lo scempio"
Intervento di Vittorio Sgarbi sulla demolizione
di palazzo Panini a Fidenza oggi 14 agosto 2008 nel quotidiano "Il Giornale" pag. 21

mercoledì 13 agosto 2008

Aggiornamento Palazzo Panini

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"L'edificio in stile Liberty, realizzato agli inizi del '900 e di proprietà della società Montanari Costruzioni Srl, è stato abbattuto nonostante l'invito verbale esteso il giorno stesso al coprogettista dell'intervento a non procedere e la trasmissione al Comune di Fidenza dell'ordine di sospensione dei lavori,disposto dalla stessa Soprintendenza.Il tutto dopo che nella medesima giornata erano stati acquisiti, in seguito alla segnalazione della sezione locale di Italia Nostra, gli elementi necessari per attivare la procedura di tutela riguardante gli immobili di proprietà privata"

martedì 5 agosto 2008

La demolizione di Palazzo Panini

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"Si tratta di una palazzina di inizio Novecento pregevole esempio di architettura signorile dell'epoca, inserita in un contesto caratterizzato dalla presenza di altre costruzioni analoghe, significative, di questo periodo storico e la cui ben definita identità architettonica e urbanistica. va assolutamente garantita. Questa villa, insieme alle altre cui si è accennato, e al cosiddetto "casermone" (edificio di edilizia popolare risalente al 1911) è parte integrante di un ben equilibrato sistema di verde, pubblico e privato,incentrato attorno al parco delle Rimembranze inaugurato nel 1925 dal Re Vittorio Emanuele III. Temiamo che il ventilato intervento si aggiunga alla lunga serie di manomissioni che ha talvolta,più o meno gravemente, alterato la fisionomia dell'intero comparto, con ristrutturazioni in contrasto con le architetture originali
Comunicato Italia Nostra