Cerca nel blog e nelle pagine collegate

venerdì 13 novembre 2009

Il pioppo bianco dello Stirone e la tutela del patrimonio arboreo




Chi vuole raggiungere il Parco dello Stirone direttamente da Fidenza può farlo da Via Tagliamento nel quartiere Luce passando il breve tunnel della massicciata della feroovia per Salsomaggiore. Superato il basso argine vediamo subito il maestoso Pioppo Bianco isolato in un rustico recinto. Il cartello posto sotto l'albero non si dilunga molto a parlare della pianta che abbiamo di fronte ma rinvia ai tre pioppi di Scipione, sempre dentro al parco, informando che questi ultimi son tutelati. Questo vuol dire che questo non è tutelato. In effetti quest'albero non è incluso nell'albo regionale delle piante presso l'ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA.
La Regione Emilia-Romagna ha regolato la materia con la legge regionale n. 2/1977 che prevede una particolare tutela ad "esemplari arborei singoli in gruppi o in filari di notevole pregio scientifico o monumentale vegetanti nel territorio regionale" e la promozione di progetti ed azioni per la loro migliore conservazione. In effetti il decreto è disatteso dagli enti locali che devono segnalare appunto le situazioni meritevoli di tutela sul proprio territorio, Fidenza è presente in questo registro con un solo caso peraltro identificato in modo generico come: Genere: Quercus, Specie: robur, Comune di Fidenza (PR) Località Canale Rovacchiotto (Crocetta), altezza non indicata e diametro non indicato; il provvedimento di tutela data l'anno 1990. E' inclusa anche una foto del tutto inadeguata. Miglior sorte, ma non di tanto, gli alberi inclusi nel territorio di Salsomaggiore, le segnalazioni sono solo tre. Se teniamo conto della presenza nel territorio dei due comuni di un parco tutelato l'incuria nell'attivazione della procedura di tutela riguarda anche l'Ente del Parco. Restando a Fidenza questo episodio di mancata tutela si presta alle solite amare considerazioni, abbiamo visto quello che è successo ai platani di Via Carducci ed alle querce del quartiere "I Gigliati", conosciamo altre situazioni in cui piante o filari di piante sono minacciati dalla implacabile speculazione edilizia. In effetti il vero motivo degli enti locali comunali a non tutelare nelle forme previste non solo le piante ma anche i luoghi meritevoli di tutela è quello di non aver vincoli vincoli urbanistici. I comuni, il nostro Comune si preoccupa addirittura di salvaguardare il futuro della speculazione edilizia, la suddittanza quindi agli interessi dei "poteri forti" è completa.

Nessun commento:

Posta un commento