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venerdì 4 marzo 2011

L'inganno del fotovoltaico 2


All'inizio avevamo parlato di "inganno del fotovoltaico" senza pensare che esserne confermati in così poco tempo, prima ancora che gli impianti progettati siano completamente realizzati. L'unica promessa che sta per realizzarsi è quella famosa del Consigliere provinciale Giancarlo Castellani che affermava ingenuamente: "Con questo progetto è come se ogni abitante del territorio avesse in testa un cappello di un mq di fotovoltaico." A questo bisogna anche aggiungere: "e 500 euro in meno in tasca" che questo sarà l'onere a carico di ognuno di noi che ci verrà scaricato in bolletta.
Serviranno per appianare i conti appesantiti da un sistema di mega incentivi che hanno attirato appetiti poco raccomandabili, si stima, come sempre per difetto, un 15% di registrazioni di impianti non regolari. La cosa, aggravata dalla consueta inaffidabilità dei controlli, ha portato il Governo a rivedere la materia prima dichiarando di togliere le incentivazioni poi, in questi giorni, di concedere una prima proroga di tre mesi. A questo punto a destra ed a manca sono cominciate a piovere proteste e si parla di tavoli di trattativa.
Il risultato quantitativo della campagna promozionale del fotovoltaico è comunque importante visto che la potenza installata (o quasi) nel 2010 è raddoppiata, attualmente poi sono circa 55.000 i progetti presentati al Gestore dei servizi energetici che porterebbe ad un ulteriore raddoppio della potenza installata.
Mentre tutto questo accadeva sono stati elaborati via via i criteri per evitare un assalto indiscriminato al territorio ed in questi primi mesi del 2011 possiamo leggere che: "L’Assemblea legislativa regionale ha individuato i criteri generali di localizzazione degli impianti fotovoltaici nella Regione Emilia – Romagna (Delibera n. 28 del 6 dicembre 2010). La disciplina regionale attua le linee guida ministeriali del 10 settembre 2010 relative agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che hanno dettato i criteri generali per l’inserimento degli impianti nel paesaggio e nel territorio. Tali criteri fanno riferimento a Norme, Piani e Leggi in materia ambientale, paesaggistica, e di tutela dei beni ambientali e culturali, prodotte da Stato, Regione e Province." Peccato che il tutto arrivi quando ormai può avere solo una minima possibilità di applicazione, in altre parole: prima si è fatto poi si è regolato come fare. Un po' come mettere il carro davanti ai buoi, anzi proprio così.

In ogni modo, ritornando a Fidenza, il nostro comune, e vediamo la mappa delle zone in cui non è concessa la realizzazione e quelle dove esistono comunque vincoli, quelle colorate. Come possiamo vedere niente di non scontato, anche se in alcuni casi le zone di rispetto sono già interessate da interventi di cementificazione, ma questo è anche dovuto al fatto che oggi è difficile utilizzare una mappa del territorio vista la rapidità con cui si procede ad espandere l'urbanizzazione del territorio. Quindi la mappa nasce già vecchia. in alcuni casi non rispettosa di luoghi da rispettare come la collinetta di Cabriolo vengono invece salvaguardate le discariche a cielo aperto presenti qua e là lungo il torrente Stirone.  

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