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mercoledì 23 novembre 2011

“Salviamo il Paesaggio”: Il censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati


Fidenza, quartiere Europa

“Salviamo il Paesaggio” (Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio) è nato “ufficialmente” con l’assemblea di Cassinetta di Lugagnano del 29 ottobre scorso ed ha ormai raggiunto l’adesione di 500 associazioni su tutto il territorio italiano, tra cui tutte le storiche associazioni dell’ambientalismo italiano e oltre 5 mila soggetti individuali. 
L'iniziativa si propone come obiettivo quello di rispondere alle seguenti semplici domande:
  1. Perché negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato un quinto dell’Italia, circa 6 milioni di ettari.
  2. Perché in Italia ci sono 10 milioni di case vuote, eppure si continua a costruire.
  3. Perché i suoli fertili sono una risorsa preziosissima e non rinnovabile. E li stiamo perdendo per sempre.


SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI – C.F. 91029560041
Durante la discussione del Gruppo di Lavoro N° I dell'Assemblea di Cassinetta sono emerse alcune indicazioni durante la discussione del gruppo di lavoro dedicato ai temi “censimento comunale degli immobili sfitti/non utilizzati” e “Proposta di legge popolare per arrestare il consumo di suolo/territorio".

Più sotto riportiamo la parte del verbale dei lavori del gruppo relativa al censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati.
Anche nella nostra città di Fidenza più volte si è tornati su questo tema senza tuttavia arrivare a disporre di questi dati così importanti per impostare i piani urbanistici e territoriali. 


Il grattanebbia, costruito in parte su suolo pubblico, che registra un ritardo
 pluriennale nei riguardi dei termini "tassativi" inizialmente stabiliti


Le tubazioni predisposte per gli allacci del gas di una delle due Torri "vuote" nei pressi della stazione di Fidenza stazione 

Il censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati
Il gruppo ritiene indispensabile avviare in tempi brevi una pressante richiesta a tutti i Comuni italiani affinché ciascuno di essi avvii il preciso monitoraggio delle abitazioni e dei capannoni vuoti nel proprio territorio ed in corso di edificazione, nonché delle aree edificabili (di qualsivoglia destinazione) non ancora urbanizzate/attuate.
Tale campagna potrà essere “gestita” da un nostro coordinamento nazionale che potrebbe occuparsi della formale spedizione delle richieste a tutti gli oltre 8.000 Comuni italiani, ma si è indicato che l’azione sul territorio (promossa direttamente da aderenti singoli e/o comitati) andrebbe preferita ovunque possibile.
Si possono verificare, sul territorio comunale, diverse situazioni:
  • il municipio è collaborativo e quindi mette a disposizione del comitato locale i dati già in suo possesso, che possono essere evinti dal catasto, dal censimento Istat in corso, dalle dichiarazioni dei redditi, dalle analitiche informazioni già in possesso (residenze, ICI e TARSU) ed eventualmente da alcuni dati facilmente ottenibili (utenze gas, elettricità e telefono, verifiche Camera di Commercio) …
  • il municipio non è collaborativo e quindi occorrerà predisporre uno spazio sul sito in cui segnalare i rifiuti ricevuti dai Comuni e costruire azioni di pressione specifiche;
  • in ogni caso il censimento è un’attività che può iniziare (in alcuni Comuni tali richieste sono già state formulate e hanno in tal caso ottenuto puntuale risposta) a prescindere dal percorso della proposta di legge e anche per evitare tempi prolungati.
Viene pertanto deciso di creare una sorta di vademecum che ogni aderente/comitato locale potrà utilizzare come traccia per il proprio approccio al relativo Comune di appartenenza. L’iter complessivo prevederà anche un documento già pronto (e solo da personalizzare) per girare la richiesta al Comune e un suggerimento su come il Comune stesso dovrà condurre il censimento. Pertanto verrà preparata una scheda che contenga tutte le informazioni che ciascun Comune dovrà raccogliere e metterci a disposizione, basandoci su quanto realizzato fino ad oggi dai Comuni “a crescita zero urbanistica” e proponendo possibili alternative (ad esempio: un incrocio di dati con le utenze gas/luce/acqua a zero consumi …).
Si è inoltre valutata la possibilità di preparare una “mozione tipo” che i singoli comitati potranno proporre al Consiglio comunale. Ciò potrà avvenire o con iniziative popolari (raccolta firme con banchetti) o direttamente chiedendo un’audizione in commissione competente.


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