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lunedì 15 ottobre 2012

Il nuovo Foro Boario: da elaborazione concettuale a delibera


E' stata pubblicata all'albo pretorio in questo giorni al delibera del Consiglio Comunale N. 56 del 04/10/2012 avente per oggetto:
PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DENOMINATO “NUOVE CENTRALITA’ URBANE: IL NODO STAZIONE COME AMPLIAMENTO DELL’AREA CENTRALE DI FIDENZA”. ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI SULL’AREA DELL’EX FORO BOARIO. AGGIORNAMENTO ACCORDO EX ART. 11 L. 241/90 E S.M.I..APPROVAZIONE ED ADEMPIMENTI CONSEGUENTI.
Con questa delibera viene dato il via all'ambizioso progetto che cambierà la fisionomia di Via Cornini Malpeli ed ingloberà quel che resta di non costruito nell'area del vecchio Foro Boario che, dal dopoguerra, ha subito cambiamenti di destinazione sino a diventare un'area di parcheggio a servizio del centro storico e della stazione ferroviaria.

Il progetto di rivedere l'assetto di questa parte della città risale al piano regolatore del 1996, l'elaborazione "concettuale" data invece l'anno 2001 e sembra opera degli architetti Natalini e Savi, freschi dello scippo, perpetrato ai loro danni, del progetto di  Piazza Grandi. I due architetti hanno infatti siglato la relazione datata "luglio 2001" che riportiamo integralmente in allegato a questo post, peraltro il documento era stato pubblicato e commentato già qualche mese fa. 
Dovevano passare altri 9 anni prima di avere qualche elemento in più dal punto di vista documentale, nel 2010 spuntano infatti schizzi e disegni da cui è possibile comprendere che le parti in causa non sono state ferme e le ipotesi edificatorie iniziali sono mutate, meno residenziale più commerciale. In realtà la pubblicazione dei disegni è concomitante con la delibera di questo mese di ottobre, ma la data dell'ottobre 2010 apposta sugli stessi certificherebbe la partecipazione dell'architetto Savi che, come sappiamo, è deceduto nel gennaio del 2011.
Riportiamo qui semplicemente la copertina e lo schizzo che presto si tradurrà in qualcosa di più consistente, chi volessi poi approfondire può trovare altro materiale allegato alla delibera del 4 ottobre 2012 richiamata all'inizio.




Il programma o "cronoprogramma" degli interventi prevede le seguenti tempistiche:
  • Realizzazione del nuovo edificio scolastico: fine lavori entro il 15 luglio 2015;
  • Consegna a Fidentia s.r.l. dell’area dell’ex foro boario: entro il 30 settembre 2015;
  • Ultimazione costruzione area ex foro boario: entro il 31 agosto 2018;
  • Realizzazione parcheggio al primo piano interrato dell’area ex foro boario : entro il 31 agosto 2018;
  • Sistemazione della piazza dell’ex foro boario: entro il 31 agosto 2018;
  • Sistemazione dell’area ex scalo merci: entro il 31 agosto 2018.

Il termine ultimo di conclusione dell'intero programma che comprende anche il trasferimento dell'istituto Solari e la sistemazione dello scalo merci è pertanto il 31 agosto 2018.



Immagine di repertorio databile un secolo fa:
 il Foro Boario ritrovo di mediatori, contadini , vacche e buoi.
Allegato

NUOVI TERRAGLI (vedi nota)
Piano Guida per le aree d'intervento 1.1 e 1.2
RELAZIONE
Progettisti ADOLFO NATALINI, VITTORIO SAVI
luglio 2001

Com'era?
In un anno imprecisato del settimo decennio del secolo scorso, la stazione e la sua piazza, lunga all'incirca quanto piazza Garibaldi, erano luoghi di transito, oggi si direbbe non luoghi.
San Michele era un'architettura monumentale, non del tutto integrata al resto della compagine edilizia storica. 
Via Cornini e Malpeli era una delle vie più importanti del centro di Fidenza. La periferia residenziale era abbastanza distante e la periferia industriale tutta oltre il rilevato ferroviario.
Una importanza più che altro potenziale. Singolare comunque. Com'era singolare che, dalla stazione al San Michele, i lati della strada fossero diversi, persino antitetici. 
Da una parte, le facciate continue delle case del tessuto urbano stretto, dei cosiddetti terragli nordorientali o di San Michele. Gli abitanti si sentivano borghigiani come quelli dei quartieri occidentali tra la piazza grande e il duomo. Dall'altra, le facciate e i fianchi di tanti fabbricati spaziati e disomogenei, tra i quali le case popolari a riscatto della via Oberdan, la principale perpendicolare a via Cornini.
Il paesaggio del quartiere si animava durante la festa patronale. Allora nell'area dell'ex foro boario si istallava provvisoriamente il luna park. Mentre nessuno dei padiglioni riusciva, né riuscirà mai, a istallarsi nel cortile della scuola agraria.
Più che altro via Cornini e Malpeli serviva, se così si può dire, da circonvallazione interna; il traffico delle automobili provenienti dalla via Emilia, dalla fabbrica vetraria o dall'ospedale, passava per il quadrivio di San Michele e, transitando appunto per via Cornini, andava alla stazione.
La vera circonvallazione interna sarebbe stata la via intitolata al vate nazionale dell'Ottocento. Sarebbe stata, perché, si spiccava dal quadrivio dell'ospedale, ma potremmo chiamarlo anche della villa del direttore della Vetraria. E si immergeva nell'ambiente disordinato, dove però si trovava l'accesso dello stabilimento vetrario forse uno dei maggiori (all'inizio degli anni sessanta vi fu istallato il forno vetrario più grande d'Europa), certamente a significare il vertice della trasformazione del paese, Fidenza, ex Borgo San Donnino, nella cittadina di taglio post-bellico e emiliano occidentale. Sul filo del ricordo si saprebbero descrivere gli edifici uno per uno, ma ciò che conta è dire che la strada, asfaltata sino all'ingresso della vetreria, poi sterrata, piegava e deviava sul San Michele e non raggiungeva mai la stazione; nei giorni di San Donnino, sul suo tracciato virtuale, veniva sistemata l'autopista, non senza ironia involontaria.
Era una strada fallita, una via urbana senza abitanti. Pochi la percorrevano In automobile, pochi in bicicletta, nessuno a piedi. Nessuno raggiungeva la stazione.

Com'è?
Il quadro del quartiere è cambiato moltissimo, ma, paradossalmente, è lo stesso di allora.
Immobile, malgrado i mutamenti (tra quali l'asfaltatura del foro boario e il relativo adattamento a parcheggio a cielo aperto).
Oggi, le vocazioni sono ancora inespresse, il disordine è ancora tale.
Fortunatamente nell'oggi comprendiamo il Piano di Riqualificazione Urbana, che getta luce competente sul quartiere, e sopra tre aree strategiche per il domani, assimilabili ad altrettanti isolati urbani fornendo i presupposti al veniente progetto del Piano Guida.

Come sarà?
Riassumendo, la proposta del Piano di Riqualificazione Urbana è quella di promuovere la via Cornini e Malpeli al parallelismo autentico con la via Berenini e farla diventare una strada commerciale dall'aspetto "elegante"; inoltre, promuovere la parallela a via Cornini, via Carducci, a tangenziale settentrionale interna. Il PRU continua con il destinare l'isolato verso piazza Repubblica a edifici a piastra e corte (quali si sono già progettati e approvati e si costruiranno tra breve); con l'affidamento del ruolo di cerniera urbana alle case popolari di via Oberdan; destinare l'isolato ex foro boario e ex scuola agraria alla creazione della grande corte circondata da edifici per tre lati e aperto verso il quarto, cioè via Cornini.
Si tratta di una proposta valida, benché, dal punto di vista tipomorfologico, non sia esente da possibili correzioni e integrazioni.
Il Piano Guida propone di ricalcare quanto disposto dal Comune recentemente, a vario titolo e con encomiabile iniziativa, e cioè:
- la riqualificazione della via Gramsci, tramite la pedonalizzazione: dalla stazione ferroviaria alla circonvallazione meridionale là dove si presenta lo snodo per Tabiano-Salsomaggiore.
Di primaria importanza è questa ventilata pedonalizzazione; quale splendida prospettiva la prospettiva Gramsci! E nel punto in cui via Gramsci confluisce in piazza Repubblica, bisognerebbe restringerla, di modo che si avrebbe la definizione migliore del contorno della piazza della stazione. Un invaso rettangolare lungo quanto l'edificio dei viaggiatori, poco profondo, ma abbastanza da contenere l'area di una aiuola ovale, dove mormora ancora la fontana con la bella vasca anni venti. 
A coprire le ali dell'edificio dei viaggiatori, due schermi telematici studiati dall'agenzia italiana di una celebre società giapponese. La restrizione di via Gramsci non sarà fine a se stessa, ma permetterà l'occupazione dell'intera carreggiata fino all'aiola esistente mediante l'Hotel de la Gare. La costruzione sarà messa a concorso, invitando alla gara progettuali tre progettisti e tre ditte: differenti età e diverse regioni di provenienza. L'albergo, con il suo porticato urbano, finirà per essere il paradigma della trasformazione edile centrale;
- la riqualificazione della via Carducci, tramite il rifacimento. Nuova pavimentazione, nuove corsie, nuova pista ciclabile. Nuove alberature, platani come nei tratti migliori della Via Emilia, madre delle strade e delle città emiliane. 
Su via Carducci si affacceranno gli edifici a piastra e a torre, definiti dall'attendibile progetto privato, i quali rappresentano fin da ora gli emblemi urbani rivolti alla città vecchia, ma anche alla città nuova, oltre la ferrovia. - E a tale proposito bisognerà ricordare che il nuovo sottopassaggio ferroviario pedonale non dovrà essere disegnato dai tecnici ferroviari, bensì dai tecnici della città, che sanno quanto delicato sia il rapporto tra il qui e il là, tra la città dei vivi e la città dei morti -;
- la riqualificazione della via Cornini e Malpeli. Questa operazione è affidata soprattutto alla creazione di un complesso di edifici residenziali privati, non privi di determinate quantità di spazio pubblico. Esso sorgererà sulle aree del foro boario e dell'istituto agrario. Il carattere sarà simile al carattere dei quartieri di edilizia sovvenzionata del secolo scorso. Dunque edifici residenziali, dunque case in linea, orientate nord-sud e parallele aille case popolari di via Oberdan e perpendicolari alla via Carducci e alla via Cornini e Malpeli. Quattro blocchi alti quattro piani e uno alto sei piani. Tutti e cinque dotati di una sorta di doppia frontalità, verso via Carducci o verso via Cornini e Malpeli; tuttavia il quinto si affaccerà su via Carducci e sulla piazza del mercato, afferente a via Cornini. Il quinto blocco sarà più che altro un edificio più pubblico. n portico, rìcavato nello spessore degli edifici, e, in parte, aggiunto in parallelo alle arterie perimetrali, racchiuderà la piazza del mercato, a modo di Pavaglione (si dice in Romagna).
Il sottosuolo della piazza e degli edifici sarà destinato a parcheggio automobilistico, profondo due piani. Interessa notare che la lama alta sei piani, nell'eccedenza rispetto al basamento degli edifici più bassi, verrà fasciata di mattoni di vetro-mattonelle di vetrocemento come quelle che la Vetraria fabbricava nello stabilimento sito In via Carducci, e che le architetture di mezzo mondo continuano a mettere in opera felicemente.
Il Piano Guida propone strade e edifici in chiave unitaria; un quartiere nuovo, un organismo nuovo unitario e articolato, contraddistinto dal mix tipologico tra l'edificio in linea e l'edificio a torre; per non dire un parco tematico di ricordi e di occasioni.
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Nota
Ciò che il Piano Guida prevede per il comparto compreso tra la stazione ferroviaria e il San Michele, tra la via Carducci e la via Comini Malpeli, potrebbe chiamarsi Nuovi Terragli in ricordo dei Vecchi; oppure potrebbe nominarsi mediante il vocativo, Caro borgo, con cui si rivolge a tutta questa materia Mario Pietralunga, fidentini trapiantato in California, poeta, caposcuola inconsapevole della scuola poetica fidentina.

1 commento:

  1. Leggendo le linee guida e vedendo quanto realizzato, qualcuno è riuscito a peggiorare , di molto , il tutto.
    Valutando quanto prospettato nell'ex Foro Boario
    -Ex Solari, viene da chiedere chi è la persona convinta di MIGLIORARE quella parte di Fidenza? Servirebbe il nome e cognome, così non ci sbagliamo!

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