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venerdì 19 luglio 2013

C'è un futuro per la scuola di Contignaco?


Per dare una risposta alla domanda posta come titolo occorre prima rispondere a quest'altra domanda: cosa rimane della vecchia scuola di Contignaco?
Per far questo ci siamo ritrovati in tanti mercoledì 17 luglio presso la scuola a condividere l'eccezionale presenza  di alcuni dei pittori autori degli affreschi e di persone che hanno a suo tempo frequentato la scuola. Elena Francani, assessore del Comune di Salsomaggiore ha fatto gli onori di casa, alla fine anche il Sindaco Filippo Fritelli che poi avrà modo di affermare "l'assessore Elena Francani, insieme a Roberto Mancuso, ha organizzato, per la seconda volta, una "spedizione" alla scuola di Contignaco. Un'occasione organizzata in fretta e senza tanti proclami che è finita in festa...". L'articolo della Gazzetta che sotto proponiamo fornisce altri dettagli dell'incontro. Per chi ha un profilo Facebook potrà inoltre seguire la pagina "La Scuola Dipinta Di Contignaco".

Al centro della valle del torrente Ghiaia
s'intravede la scuola di Contignaco
Un breve giro all'interno ed all'esterno della scuola

La visita all'interno della scuola, perlomeno per la parte dipinta, è ben documentata dalle foto di Marco Cavallini uno dei promotori dell'incontro di mercoledì presso la scuola stessa. La Claretta Ferrarini, che a suo tempo frequentava la Maestra, ha osservato come non ci sia più traccia degli arredi e dei mobili d'epoca, che una volta occupavano il primo piano dalle casa cioè l'abitazione della Maestra e della figlia. Erano questi mobili non solo parte della vita quotidiana, erano anche di per sé un museo. Solo quindi i segni dell'abbandono al primo piano così come al piano terra dove grandi stanze possono essere valorizzate, e nelle cantine fuori terra dalla parte del torrente che scorre a meno di cento metri. Al terzo piano e sulle scale gli affreschi di vari pittori, alcuni presenti alla visita di mercoledì, ma anche qui una pulizia radicale potrebbe permettere di valutarne meglio lo stato degli stessi, l'impressione è che siano tuttora in buono stato, lo sfogliamento del colore interessa tuttavia un dipinto del sottotetto. 
Lasciando quindi ad altri affreschi e nostalgie, ho fatto un breve tour all'esterno della casa anche questo fondamentale per cercare una risposta alla domanda iniziale che gli affreschi "da soli" non possono dare.


La facciata, in posizione arretrata di tre metri, 
prospetta sulla strada provinciale
Fianco nord

Il retro della casa verso il fondo della valle
Il forno a legna
Alberi che chiudono il terreno a nord 
Sempre il fianco nord verso la provinciale
Il fianco nord e lo spazio aperto verso il torrente
Lato sud con un passaggio di un paio di metri,
 porta all'ampio terreno sul retro della casa

L'articolo della Gazzetta di parma del 19 luglio ripreso
dalla pagina FB "La Scuola Dipinta Di Contignaco"



4 commenti:

  1. A parte gli affreschi, che si sono miracolosamente conservati, il resto è degrado del più infimo ordine. Maria Negri è scomparsa diciotto anni or sono e nessuno, dico nessuno, si è fatto carico di dare almeno un'annuale pulitina al suo appartamento dove, ora si trova di tutto, meno che i mobili di pregio. Non si fanno queste cose. Mi rivolgo a non so chi. Al Comune di Salsomaggiore? Ai parenti della Negri? Forse soltanto a chi ha orecchi per intendere. Grazie a Marco Cavallini per l'impegno e ad Ambrogio Ponzi per aver guardato, attraverso la sua macchina fotografica, al di là del palesato.

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  2. Io avevo solo vaghi ricordi infantili del luogo, addirittura rammentavo la scuola molto più addentro, rispetto alla strada. Era quando mia madre, che conosceva tutta la famiglia Negri, da Fausto -deto Il Pilo- alla Maria, giù giù fino alle tre figlie di Fausto, specie la Rosanna,sua alunna alle Medie, si recava a trovare la maestra, con me e mio fratello al seguito. Io ritengo che sia molto difficile e, soprattutto, molto dispendioso il recupero del luogo, e non so proprio come potrebbe essere utilizzato, una volta rstaurato e messo in ordine. Sarebbe inoltre necessario, in ogni caso, creare degli scivoli che permettano alle auto di posteggiare dietro la scuola, non sui bordi della strada, cosa molto pericolosa. Forse l'abitazione potrebbe ospitare associazioni culturali, una biblioteca, con emeroteca CD-DVD-teca. Potrebbe essere utilizzata come bed&breakfast, ma è troppo sulla strada; oppure si potrebbe affittare per corsi di meditazion trascendentale, di yoga e simili. Ma ci vorrebbe una destinazione per cui fosse occupata in permanenza e che attirasse i turisti come i salsesi; un eco-museo non interessa più a nessuno e nemmeno un museo di civiltà contadina. Si conterebbero, annualmente, sulle dita di una mano, i visitatori. Senma portare offesa all'aspetto culturale ed artistico, bisogna inventarsi qualche cosa che unisca l'utile al dilettevole, e che scenda a livello della gente comune, senza rimanere appeso a progetti iperuranici, utopici ed ucronici.

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  3. Ho appena letto una notizia, per cui si potrebbe ipotizzare una soluzione per la scuola di Contignaco. In Italia sta spoopolando una scuola buddista, la Soka Gokkai, fondata da quello che è considerato il S. Francesco buddista, il Maestro Nichiren Daishonin, contemporaneo proprio del nostro Santo.Conta già più di 70 mila adepti, più della comiunità ebraica italiana, ed aumenta, annualmente,del 10%. Il 19\10, a Corsico, opera di un illustre architetto di nicchia, verrà inaugurato un enorme centro di questa scuola orientale, che conta, tra i VIP, adepti come Roberto Baggio, Carmen Consoli e Sabina Guzzanti; essa riscuote le simpatie di Veltroni, della Boldrini e della Comunità di S. Egidio. Papa Bergoglio ha invitato i seguaci in Vaticano,tra i rappresentanti delle varie altre religioni. La scuola di Contignaco, furi dalla pazza folla,circondata da ridenti colline, potrebbe anche accogliere i fedeli di questo ramo del buddismo.
    Ambrogio, me lo potresti postare anche su FB?

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  4. La proposta di Bifani è da considerare, però bisogna tener conto che, gli adepti della scuola buddista, dovrebbero occupare soltanto il piano terra. Se occupassero anche i piani superiori, dovrebbero garantire il buon mantenimento degli affreschi e dare disponibilità ad accogliere i visitatori.

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