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venerdì 13 settembre 2013

Elogio per Don Amos Aimi: cittadino benemerito

Don Amos Aimi attraversa Piazza Garibaldi alle 12.22 del 3 ottobre 2012
In apertura del Consiglio Comunale di martedì prossimo a Don Amos Aimi, parroco di Bastelli ed archivista della Curia, verrà conferito il titolo di Cittadino Benemerito della città di Fidenza. Nato a Roncole Verdi nel 1934 da oltre 25 anni è alla guida della parrocchia di Bastelli. In questi anni ha fatto opera di valorizzazione della frazione con vari iniziative di carattere culturale invitando di volta in volta artisti locali e scrittori.



Un momento della presentazione della mostra di Ettore Ponzi
a Bastelli nel 1999. Don Amos è il secondo da destra, al centro
il Sindaco Rossi alla cui destra il pittore Ettore.

Custode fedele di quel che rimane dopo guerre, saccheggi e distruzioni di massa di quel che resta degli archivi diocesani e del seminario vescovile, riesce a far parlare parlare i documenti di cui con parsimonia svela i segreti. Autore di preziosi volumi di storia patria ha diffuso la vulgata storica della nostra città non risparmiando ardite estrapolazioni. Si dedica tuttora ed incessantemente alle sue ricerche anche negli archivi extra diocesani arricchendo le conoscenze dei fatti storici della nostra città. 
Promotore con altri di iniziative che in passato hanno aiutato la città stessa ad apprezzare i propri monumenti lo ricordiamo come cofondatore della locale sezione di Italia Nostra e collaboratore di primo piano nella rivista periodica fidentina "Proposta" edita dalla stessa Italia Nostra. 
Non fece segreto delle proprie personali intuizioni tanto che la televisione mise in onda la sua scoperta che affermava che Dante Alighieri redasse  o corresse la Divina Commedia in quel di Borgo e che un copista di Borgo San Donnino la trascrisse. 

Nel suo peregrinare tra manoscritti, incunaboli e fascicoli è riuscito a far emergere molte rarità. Ricordo, in quest'anno verdiano, questa nota riportata a pagina 37 nel Corriere della Sera del 7 settembre 2001 che conservo gelosamente:  

 Un «Capriccio» inedito di Verdi scoperto nell'archivio di Fidenza

MANOSCRITTI Un manoscritto con una partitura inedita di Giuseppe Verdi è stato scoperto da don Amos Aimi dell' archivio storico della Diocesi di Fidenza. Si tratta di un «Capriccio per fagotto con accompagnamento di grande orchestra» databile intorno al 1838. La prima esecuzione del «Capriccio» attribuito a Verdi si terrà domani al Teatro comunale di Todi in occasione del TodiMusicFest. Il concerto sarà preceduto da un convegno che illustrerà la scoperta.



Recentemente in una conferenza nel Vescovado ha pubblicamente esibito documenti finora ignoti che gettano una luce sull'annosa questione della committenza nella costruzione della nostra cattedrale. 

Mi limito qui ha pochi cenni sulla figura del prossimo cittadino benemerito che ha anche il merito di lanciare proposte interessanti come l'istituzione di musei cittadini, non sono mancate anche proposte un poco strampalate come la rimozione e la conseguente musealizzazione degli stemmi da secoli incastonati nel palazzo comunale.



7 commenti:

  1. In una lontana stagione della mia vita, mi giunse alle orecchie la notizia, anche se non confermata, che il Gran Padre Dante fermossi, nel 1315, alla bottega borghigiana di un certo Negrottius, per l'acquisto di una scatola di biscottini Petit Beurre, importati da Albione, e che fecesi refilare il rasoio da barba presso un altro bottegaio del loco, che nomavasi Manianis

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  2. exsacrista Sancti Domnini M.14 settembre 2013 alle ore 11:18

    Mitico Vecchio Amos (come mi piaceva chiamarlo quando abitavo in Fidenza) e sottolineavo Vecchio nel senso di Saggio! ... e lui se la rideva... e credo di poter affermare che prima che salti fuori un altro storico acuto come d. Amos mi sa che di acqua in Stirone dovrà scorrerne ancora molta!
    Fategli una bella festa perchè è un prete del popolo nel vero senso della parola.
    Sono proprio contento di apprendere questa notizia Jet! Gazie.

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  3. Mai riconoscenza fu più meritata

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  4. Germano, forse volevi scrivere "riconoscimento". Ma ho capito ugualmente, veh...

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  5. Ne so ben qualcosa circa la sua teoria sulla Divina Commedia. Alcuni anni or sono mi chiese di rileggermi tutto l'Inferno di Dante per cercarvi termini, locuzioni, perifrasi che fossero imparentate col dialetto borghigiano. M'é gni i s'ciätrón, ma potevo dire di no al sacerdote che, vent'anni prima mi aveva invitata a leggere, in dialetto, la Nascita di Gesù (Lc) durante la liturgia della Messa di Natale, a Bastelli. Quando ancora non mi passava neppure nell'anticamera del cervello, di tradurre tutti i testi sacri? Ho accettato; qualche cosa ho trovato e gliel'ho consegnata. Non ho mai chiesto se il mio
    lavoro sia servito a qualche cosa; inoltre, allora scrivevo tutto a mano, senza fotocopiare nulla e non ricordo neppure di quali parole si sia trattato. Auguri e complimenti Don Amos!

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  6. Claretta, è un vero peccato non aver tenuto nota del tuo lavoro, non sono cose che uno può fare due volte.

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  7. Hai ragione Ambrogio, non ce la farei proprio più. Però...Però...Però... Qualche Canto potrei anche rivisitarlo. È sempre una lettura piacevolissima.

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