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domenica 10 maggio 2015

Il dialogo passa dal Macello

Anche il timido alberello si inchina reverente indicando il risultato dell'operazione congiunta che i cattolici di Don Stefano Bianchi, parroco della vicina cattedrale, e i musulmani del centro islamico Ennour hanno completato in questi giorni riportando a decoro i tinteggi delle strutture a servizio dell'ex Macello.



Senza cadere nella retorica e nei toni mediatici con cui l'operazione è stata portata all'attenzione dei cittadini, attuata ed ingiustamente e laicamente criticata, abbiamo asseverato che un gradevole risultato è stato raggiunto ed è lì, sotto gli occhi di tutti.


I dettagli sono secondari, proprio per questo si chiamano dettagli, li annotiamo nella loro valenza puramente tecnico esecutiva aggiungendo magari un suggerimento.

Le rifiniture in alto hanno lasciato aree non interessate dall'intervento probabilmente per
una carenza di attrezzature.
L'attenzione dei volontari non si è rivolta alle loro spalle ed alcuni oggetti impropri sono
rimasti a confermare che i vandali difficilmente possono essere completamente sconfitti.
Il risultato è comunque positivo e probabilmente ha creato soddisfazione ai volontari,
perché non estendere l'intervento alla vicina Casa Cremonini che da cinque anni  si
presenta così ai cittadini ed ai pellegrini?
Tornando al Macello ed alla prima foto ricordo alle autorità competenti che quell'alberello ed i suoi fratelli necessitano di un sostegno.

5 commenti:

  1. Vigliacco se si nota una sola donna, tra i volontari! La scelta è stata determinata da volontà di non offendere l'Islam di Ennour o il cattolicesimo di don Stefano? Timeo islamicos, et dona ferentes...

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  2. Mmmh...mi sono accorto solo ora che una signora compare, in foto. Ma deve essere buddista...

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  3. E perché non estendere l'intervento anche a Palazzo Arzaghi? Bifani, non soltanto io non vedo donne, ma vedo, neppure, molti islamici. Forse mi sbaglio. Sòja me?

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  4. Clary, se ne intravede una sola, al centro della foto, in seconda fila. Quanto ai musulmani, non saprei, non ne vedo uno solo che sembri tale. Queste iniziative, secondo me, servono solo a perdere tempo e a illudere il popolino. Mi sapresti spiegare tu come si può pretendere che un islamico si possa integrare nella nostra società, dove non esiste un solo, minimo settore, della vita pubblica e privata, che trovi un riscontro nei modo di vivere di un credehte di Allah e Muhammad? Al massimo, gli si potrà chiedere di tollerarci, pur essendo noi solo cani e cagne infedeli. Infine, pur armato di buone intenzioni, di cui è lastricata una certa strada, il nostro clero non ha ancora capito e non capirà mai, fino a che non sarà troppo tardi, che i tentativi di integrazione tra cattolicesimo ed Islam sono pari a quelli che si ostinino alla compenetrazione di un muro di acciaio con un altro di granito.

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  5. Questi dodici Gesú li inviò, dopo averli cosí istruiti: “… Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi”. (Mt 10, 5, 12-14)
    Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. … Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi, …(Lc 10, 3-6, 10-11)
    Ecco quanto i nostri odierni pastori di anime sembrano avere dimenicato, nei riguardi dei nemici della nostra fede, da 14 secoli.

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