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domenica 26 giugno 2016

Nuova toponomastica: Burghén del Cunsorsi


Appare come un insignificante passo carraio che immette in via Don Minzoni, la dove finiscono le vetrine della nota profumeria, ma in realtà questo breve tratto coincideva con l'inizio di un vicolo che proseguiva, con un percorso non lineare e cambi di direzione ad angolo retto, portando a via Croce Rossa, oggi sparita, per finire poi sino al Borgo della Chiavica, grosso modo l'attuale Via Vito Aimi. 
Il suo nome era Vicolo Zanese (già Vicolo Storto e, prima ancora, Vicolo del Consorzio) ed era la strada interna di un vasto e complesso insediamento urbano tra l'attuale Via Micheli e Via Ponte Romano (Oriola). Tutto questo prima del tracciamento di Via Corsica ora via Cavour. 


Questo lavoro in bianconero su carta di Ettore Ponzi ci trasporta a un centinaio d'anni fa. S'intravede l'ingresso ad arco di Vicolo  Zanese. Tutta questa zona subì effetti devastanti dai bombardamenti e fu praticamente rasa al suolo. Anche il caratteristico porticato che dava sulla piazzetta antistante all'abside del Duomo è sparito. 
Oggi il passo carraio introduce ad una rampa che porta ad autorimesse ed a cantine.

Persistenze di questo tipo sono difficilmente riconoscibili nel tessuto urbano del centro storico. 





La mappa risale ad un secolo fa, al centro, evidenziato in rosso, troviamo Vicolo Zanese nel suo complicato percorso da Borgo del Vescovo al Vicolo della Croce Rossa, continuando si arriva a Vicolo Vito Aimi. 
Difficile leggere nella mappa la Fidenza di oggi, questa è la zona più alterata del nostro centro storico.

1 commento:

  1. Il Pezzana nella sua "Storia di Parma"all'anno 1443 cita Zanese da Borgo San Donnino.
    Era un ramiere o un maniscalco che lavorava in Bologna, conosciuto per le sue capacità.
    Nell'anno 1442, il 17 ottobre , Annibale Bentivoglio con un tradimento era stato da Francesco Piccinino privato del governo della città e rinchiuso nella Rocca di Varano.
    Lodovico Marescotti incitò i propri figli Galeazzo e Tideo alla liberazione indicando Zanese come collaboratore.
    Questo, infatti, persona di cuore, di segretezza e di sincerità, aveva incontrato Annibale ed era diventato amico del custode del castello.
    L'impresa fu compiuta con buon esito e notevole spargimento di sangue. Annibale Bentivoglio rientrò in Bologna , ma morì assassinato nel 1445.

    Può essere lo Zanese a cui era intitolato il vicolo?

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