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venerdì 3 marzo 2017

I furbetti del cartellino


I truffatori del cartellino e tuffatori in piscina, in orario di lavoro, assenteisti cronici, abbondano non solo al Loreto Mare, ma dappertutto, in Italia, con preferenza in Sicilia, ed un poco meno al Centro-Nord.

Per passare i badges centinaia di volte, per sé e per i colleghi, alcuni si mettevano la testa in scatole di cartone. Il meccanismo di falsa attestazione delle presenze, a Loreto Mare, era talmente cronico da divenire automatico, e il marcatempo impazziva, segnando anche la presenza di chi era in ferie, per cui qualcuno, giustamente, doveva accedere al sistema informatico, per correggere i dati, che diamine!
La maggior parte degli indagati è accusata di associazione per delinquere e truffa, altro che furbetti. Venivano cancellati i recuperi dei ritardatari o si attribuivano a qualcuno ore di straordinario mai svolte. Possono essere licenziati anche i dirigenti che giocano alle tre scimmiette; ma qualcuno crede veramente che quelle punizioni avranno seguito? Quella gente uscirà dalla porta per rientrare dalla finestra, verrà giustificata, reintegrata, per scarsità di personale, pagherà, forse, solo qualche pesciolino piccolo.
Il proconsole De Luca propone un sistema di rivelatore di impronte digitali. Ma anche così, ci sarà gente che appoggia il ditino, e poi se ne va.
Molti di loro possono tranquillamente infischiarsene, un amico potente li ha piazzati al posto fisso, sono degli intoccabili, o reagirà qualche boss di mafia, camorra e 'ndrangheta, con lupare e incendi dolosi e dolorosi; ma  anche qualche monsignore, con anatemi e scomuniche. Al massimo, la punizione consisterà in una censura od ammonimento, senza toccare il portafoglio.
Solo nei casi più gravi le nuove norme prevedono la sospensione temporanea, una sanzione che determina una decurtazione in busta-paga anche del  50%.
Ma quella dei timbratori seriali di badges non è la sola forma di infedeltà aziendale, ci sono i certificati facili di malattia, irregolarità nella concessione dei benefici della legge 104, permessi sospetti. In questi casi, i medici redattori dei certificati sono, comunque, esenti da colpevolezza.
Tutti questi truffatori, in attesa di un ipotetico licenziamento, seguitano ad essere pagati, senza più neppure doversi recare in ufficio.  
La Corte dei Conti ha calcolato  che l'assenteismo costa allo Stato quasi 7 miliardi di Euro.
Nessuno, però, ha mai rilevato e punito l'assenteismo infame dei nostri parlamentari, compresi gli euro-deputati, pagati profumatamente ed ingiustamente, indefessi lavoratori dal martedì al giovedì, cui bastano pochi anni per accedere ad una congrua pensione. Sono loro i primi, da decenni, a dare il cattivo esempio, loro, i governatori, curatori ed amministratori dell'Italia dell'Articolo1 della Costituzione, quella che sarebbe fondata sul lavoro; sì quello degli altri.
Franco Bifani

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