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P S C 2010 - 2018


Mercoledì 10 Gennaio 2018

IL VECCHIO PRG DEL COMUNE DI FIDENZA, IN VIGORE DAL 1996, È ANDATO DEFINITIVAMENTE IN PENSIONE

Con l'avvenuta pubblicazione in data odierna sul bollettino della Regione Emilia Romagna dell'avviso di approvazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali, PSC e RUE, e della nuova classificazione acustica del territorio comunale entrano in vigore i piani approvati definitivamente con deliberazione del Consiglio comunale n° 91 del 21 dicembre 2017. Fidenza si dota di uno strumento di pianificazione territoriale moderno e in grado di recepire le istanze dei nostri giorni, dal contenimento del consumo di suolo alla riqualificazione e rigenerazione della città esistente.
L'obiettivo di approvare definitivamente e rendere operativo il nuovo piano urbanistico in questo mandato amministrativo è stato dunque rispettato e questo ci consente di aprire da subito un confronto con i contenuti che la nuova legge urbanistica regionale, approvata il 19 dicembre 2017, attribuisce al piano.
I nuovi piani possono essere consultati integralmente sul sito del Comune di Fidenza nell'area dell'Home Page “Approvazione”, riferita ai nuovi strumenti urbanistici comunali e nel portale di “Amministrazione Trasparente”, nella sezione “Governo del Territorio”.

Progetti, controprogetti e cantieri 

9 ottobre 2015


La città già agli inizi di questo secolo era chiamata “Un unico e grande cantiere”, lo è rimasta da ormai più di 15 anni, e non è certo finita. Sempre attorno ai 15 anni è il tempo medio che intercorre tra la definizione di massima del progetto e la sua completa realizzazione, eventualmente diversa da quanto inizialmente previsto.
Intoppi burocratici, mancanza di risorse finanziarie, allungano i tempi ma spesso sono carenti i progetti stessi in quanto a fattibilità.
Faticosamente si arrivati alla fine della sistemazione di Piazza della Repubblica scoprendo che era meglio prima, ma è tardi. Come è di moda oggi dire un “luogo” è diventato un “non luogo”.
Di pochi giorni fa l’inaugurazione della maxi-rotatoria in fondo a Via Gramsci, fortunatamente il progetto iniziale fatto di sottopassi e altre futuribili soluzione è stato abbandonato.
E’ in via di completamento il palazzo bianco tra Via Barabaschi e Via Porro che insiste sull’area precedentemente occupata da case popolari e tigli.
Parlando del centro permane il problema dell’area a suo tempo occupata dal forno comunale su Piazza Pontida e dalla Sala Guido Rossa su Piazza Verdi. L’area è stata spianata nell’agosto 2011 dopo un iter decennale di un progetto già assegnato che prevedeva spazi pubblici e costruzioni condominiali private. Nel demolire le vecchie costruzioni anche il progetto è stato definitivamente demolito ed abbandonato. Non stiamo a rinvangare le varie dietrologie dell’operazione, ora bisogna prender atto non solo che non esiste un qualsiasi progetto manche che non si hanno idee di come fare.
Proseguono in Via Marconi i lavori di bonifica delle aree ex Cledca e CIP, ma qui quel che manca ancora sono i 4.000.000 di euro provenienti da Roma. Il loro percorso è lento ma sicuro come quello dei treni che fermano in tutte le stazioni e talvolta anche in aperta campagna.
Se andiamo poi ai cantieri di iniziativa privata non possiamo non ricordare che la tromba di inizio lavori non è mai suonata per l’area dell’ex ospedale civile. Nel frattempo con sadica determinazione si sono da tempo completate le demolizioni e l’area è sgombra di edifici e di alberature.
In verticale la desolante realtà del vuoto è nelle torri della stazione e qui non si sa come andrà a finire, come non si sa come andrà a finire nell’area ex-Esso in Via IV novembre dove uno scheletro di sette piani fa mostra di se da cinque anni.
Sul “finito” il discorso può essere lungo, per farla breve citiamo solo il complesso alberghiero e la vicina struttura commerciale dell’area Pinguino lungo la via Emilia verso Piacenza.
Tutto questo ci permette di dire che la nostra città è viva, sempre in crescita anche se con problemi di crescita.
Ambrogio Ponzi


I tre obiettivi principali:
  • contenere il consumo di suolo
  • favorire la riqualificazione del centro città
  • legare la città al polo commerciale di S. Michele Campagna
Di questi tre obiettivi formulati dal Sindaco Mario Cantini negli incontri del giovedì con i cittadini il primo obiettivo è possibile, il secondo difficile, il terzo è senza speranza.
Il suo perseguimento potrebbe causare guai "in itinere" e, alla fine, vanificare il secondo dei due obiettivi. E' un po' pretendere "botte piena e moglie ubriaca". Il centro commerciale al casello autostradale, le altre realizzazioni che seguiranno lungo la provinciale 12 completeranno il disegno di una Fidenza II, che è già una realtà. L'importante è che paghi le tasse ed assicuri posti di lavoro.
Sul primo obiettivo il Sindaco può già vantare il successo nella trattativa per evitare l'urbanizzazione dell'area del Cabriolo; l'estensione a tutta l'attuale area pedecollinare non urbanizzata di forme di tutela potrebbe caratterizzare positivamente il PSC.
Localizzare il consumo di suolo lungo la provinciale 12, già largamente compromessa da insediamenti, è forse la miglior soluzione. Viene anche indicata come area di intervento edificatorio la zona della città attorno al Cimitero dove sappiamo esistono da oltre cinque anni progetti edificatori anche residenziali. 
Per il centro viene opportunamente prevista la riqualificazione dell'area ex.Galaxy che dovrebbe avere un impatto molto positivo. L'accennata riqualificazione dell'area attorno al vecchio Oratorio Don Bosco in pratica è la conferma della demolizione del Cinema Cristallo e della messa sul mercato dell'area. 
A legare i tre obiettivi un quarto obiettivo, quello della viabilità, si dice che deve essere migliorata quando in realtà deve essere totalmente ripensata. Quarant'anni di errori, di cui alcuni ancora in progetto, non si migliorano, anzi sono loro che condizionano.

Aprile 2014

PSC: approvato a tarda notte, con i voti della maggioranza (FI e Cerri hanno votato contro mentre il Pd all'inizio della discussione ha abbandonato l'aula consigliare).
In sintesi questi gli obiettivi dei nuovi strumenti urbanistici:
- contenere l’uso di suolo per processi edificatori;
- favorire ed incentivare la riqualificazione di aree della città;
- salvaguardare la porzione pedecollinare comunale di valore paesaggistico;
- prevedere un generale riordino a conclusione dell’assetto infrastrutturale e dei servizi;
- garantire un adeguato strumento di programmazione atto a recepire coerentemente tutte le opportunità di sviluppo che dovessero profilarsi nel medio termine;
- rendere sinergico allo sviluppo (anche in termini economici) della città consolidata il parco di attività di valenza quantomeno regionale posto in fregio al casello autostradale;
- consolidare il ruolo di Fidenza come polo ordinatore di area vasta della zona ovest della provincia di Parma, con particolare riferimento sia ai comparti economico-produttivi sia per quanto concerne i servizi sociali e sanitari;
- determinare politiche di valorizzazione del territorio agricolo

novembre 2013

PSC- PIANO STRUTTURALE COMUNALE di FIDENZA

Dal discorso del Sindaco dott. Mario Cantini nella prima Seduta della Conferenza di Pianificazione del 18 ottobre 2013:

"All'apertura della conferenza di pianificazione sul Documento Preliminare del PSC vogliamo richiamare gli indirizzi e le determinazioni che la giunta ha dato al team di professionisti incaricati della redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali e che abbiamo inserito nella premessa della relazione:

- contenere l’uso di suolo per processi edificatori;
- favorire ed incentivare la riqualificazione di aree della città;
- salvaguardare la porzione pedecollinare comunale di valore paesaggistico;
- prevedere un generale riordino a conclusione dell’assetto infrastrutturale e dei servizi;
- garantire un adeguato strumento di programmazione atto a recepire coerentemente tutte le opportunità di sviluppo che dovessero profilarsi nel medio termine;
- rendere sinergico allo sviluppo (anche in termini economici) della città consolidata il parco di attività di valenza quantomeno regionale posto in fregio al casello autostradale;
- consolidare il ruolo di Fidenza come polo ordinatore di area vasta della zona ovest della provincia di Parma, con particolare riferimento sia ai comparti economico-produttivi sia per quanto concerne i servizi sociali e sanitari;
- determinare politiche di valorizzazione del territorio agricolo.

Su questi punti si avvia oggi il formale percorso tecnico ed amministrativo per giungere alla definitiva redazione del PSC e del RUE dove ci aspettiamo da parte vostra una fattiva collaborazione, pronti a raccogliere sollecitazioni coerenti con gli obiettivi sopra delineati.


Gli stessi punti costituiscono gli indirizzi su cui, parallelamente al lavoro di questa conferenza, entrerà nel vivo il percorso partecipativo con la città e con i portatori di interessi (associazioni di categoria, ordini professionali, associazioni ambientaliste, singoli gruppi di cittadini, … ecc. ecc.) che vogliono confrontarsi con l'Amministrazione sull'assetto urbanistico della città e del territorio.
In tal senso vi saranno sia incontri generali con la cittadinanza nel centro urbano e nelle frazioni ed incontri specifici di contenuto anche più tecnico su singole parti del programma del Piano con i soggetti più direttamente interessati a singoli temi ed obiettivi.
Dopo l'apertura della conferenza di pianificazione struttureremo inoltre una specifica sezione del nostro sito internet con i documenti del Piano, con le informazioni sull'avanzamento dei lavori istruttori e con le informazioni circa i momenti di confronto con la città e con le realtà territoriali a noi più vicine.
Un percorso, però, che abbiamo voluto si basasse su unaintenzionalità, si potrebbe dire meglio sulla nostra idea di città; in tal senso il Documento Preliminare che oggi presentiamo ha fatto “tesoro” del dibattito sulla città di questi anni e ne ha dato la sua interpretazione costituendo così una base su cui sviluppare un dibattito e un confronto vero e produttivo.
Non nascondo che il Documento Preliminare nella sua stesura finale ha recepito anche il particolare momento storico che il nostro territorio, ma più in generale il SISTEMA PAESE, sta attraversando, cercando di impostare anche per il tempo lungo delle scelte strategiche un lavoro caratterizzato da una parte da adeguata visionecoerente con il ruolo e l'importanza di Fidenza quale polo ordinatore di un più vasto territorio e dall'altra da un'altrettanto adeguata dose di realismo rispetto alle trasformazioni auspicate e possibili nei prossimi 15 anni.
Riteniamo infine che il confronto che si apre oggi consenta ad ognuno di noi di poter svolgere il proprio lavoro di istruzione e valutazione dei programmi e dei progetti del nostro Comune su basi di maggiore certezza anche per la semplificazione che la costruenda Carta Unica del Territorio e l'aggiornamento dei dati sullo stato delle trasformazioni in essere possono consentire.
Vi saranno in tal senso minori rischi di non avere esatta percezione dei limiti, ma anche delle opportunità che sono riconosciute a tutti i soggetti che devono esprimersi sui processi di Piano nel rendere lo stesso più coerente con gli obiettivi soprattutto qualitativi che le scelte urbanistiche generali vogliono raggiungere e perseguire."

Fidenza, 25 luglio 2013

Affidato il 25 gennaio di un anno fa dal Sindaco di Fidenza l'incarico di redazione dei nuovi strumenti urbanistici al team di professionisti (Prof. Arch. Francesco Karrer, l’Ing. Gian Luigi Capra, l’Arch. Alessandro Tassi Carboni e il Prof. Ing. Michele Zazzi) siamo ora alla prima presentazione del lavoro che deve ritenersi propedeutico alla definizione del programma operativo del Psc.
La bozza del documento preliminare del PSC unitamente agli ideogrammi di riferimento è stata infatti presentata il giorno 25 luglio presso la sala del consiglio comunale, una prima riunione della commissione consiliare n. 2  alla presenza degli estensori dei nuovi strumenti urbanistici comunali.
Il documento consta di 51 pagine con tabelle, grafici e piante e porta il titolo "Relazione illustrativa del documento preliminare -prima bozza-". Non è di facile in immediata comprensione in molte parti per i "non addetti" e forse anche per molti di questi. 


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Arch. Francesco Karrer: "Il dialogo con i cittadini è molto importante: noi progettisti dobbiamo tradurre le nostre idee. Sarà necessario per prima cosa capire se ciò che è stato fatto finora è un modello di città che piace o se si deve cambiare".

LE PAROLE DEL GIOVEDI
(da blogfidentino di Pierre Barilli)


Fidenza, Ridotto del Magnani. Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso (novembre 2012), al consueto incontro pubblico di fine mese del Sindaco e degli Assessori con la cittadinanza, questa volta si è parlato del nuovo Piano Strutturale Comunale (Psc).

Affidato il 25 gennaio scorso dal Sindaco di Fidenza l'incarico al team di professionisti (Prof. Arch. Francesco Karrer, l’Ing. Gian Luigi Capra, l’Arch. Alessandro Tassi Carboni e il Prof. Ing. Michele Zazzi), ora è arrivato il tempo propedeutico alla definizione del programma operativo  del Psc.
Il Psc è costituito da quel complesso di documenti  concorrenti, nel loro insieme, al conseguimento degli obiettivi della normativa vigente (legge regionale n.20 del 2000)
Come di norma, anche il Psc fidentino si nutre in partenza di rilevazioni statistiche del fabbisogno (case, servizi, attività) sulle quali di solito si eseguano proiezioni.

Non bastano; Karrer su questo è stato esplicito: occorre coinvolgere la città, la memoria della città, concordare lo stato di fatto per condividere la partenza, nel dialogo e  nella consapevolezza,  di un progetto che, ad esempio, tenga conto e valorizzi  Fidenza al centro della nuova Provincia (Parma e Piacenza).
L’urbanistica  si è spesso autodefinita, immotivatamente, come disciplina scientifica, capace di costruire modelli astratti perfetti, ma in realtà non in grado di tenere nella debita considerazione né i limiti umani né le enormi capacità non razionali di auto-organizzazione delle società in quanto semplicemente incomprensibili. 

Insomma,  il gruppo di lavoro guidato dal Prof. Karrer, prende atto  che se nessuno di noi è in grado di pianificare nei tempi lunghi la propria vita, sempre imprevedibile e tutt’altro che perfetta, tantomeno la si potrà credibilmente pianificare per i prossimi dieci o venti anni per tutta la popolazione di una città di 26.000 abitanti . Dunque, un Psc senza presunzione, se non quella di un limes all'espansione a difesa del territorio agricolo esistente.
Dunque, chi si aspetta dal  gruppo di lavoro guidato dal prof. Karrer un bel progetto di  città definita, pianificata e disegnata, sbaglia.
Quello che s'immagina, dalle cose dette,  è un progetto soprattutto culturale  che vuole coinvolgere i cittadini a cominciare da subito, ad esempio  attraverso la rete (il sito, in via di costruzione, lo trovi cliccando qui) e con incontri sull'urbanistica (luogo degli incontri l'Urban Center, ancora non disponibile) per mettere in grado il cittadino, in forma singola o associata, di promuovere, discutere, valutare:

::  lo sviluppo economico, sociale e culturale della popolazione;
::  il miglioramento della qualità della vita;
::  l’uso consapevole e appropriato delle risorse non rinnovabili.

La sfida sarà quella di una crescita di qualità - il bello - all'interno del perimetro urbano con una attenzione particolare verso i servizi alla persona e ma anche     ricercando soluzioni urbanistiche funzionali ad una maggiore sicurezza dei cittadini.

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6 novembre 2012

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Aspettando il PSC

Agosto 2012 - Elenco completo delle grandi sfide che ci attendono:
  1. definizione del Piano del Foro Boario e della nuova scuola per il Solari, 
  2. impegno per realizzare le nuove caserme per i Carabinieri e per la Polizia stradale, 
  3. demolizione dell’ex Ospedale, 
  4. piano di completamento del Quartiere dei Gigliati,  
  5. nuova Scuola Ongaro a Villa Ferro,
  6. ulteriore valorizzazione delle frazioni,
  7. vendita dell’ex Liceo  
  8. sistemazione dell’area dell’ex Forno comunale, 
  9. sistemazione della maxi rotatoria di Via Gramsci, 
  10. nuovo palazzo Acer di Via Porro, 
  11. ristrutturazione del Palazzo dei Gesuiti e delle Orsoline, 
  12. centro commerciale naturale, 
  13. piano del traffico e sistema dei parcheggi,
  14. assetto definitivo degli Orti sociali, 
  15. nuova Casa della salute, 
  16. avvio del Vigile di quartiere 
  17. rafforzamento degli interventi nel campo della sicurezza, 
  18. osservatorio per le politiche ambientali, 
  19. completamento delle bonifiche ed al riuso produttivo delle aree ex Cip e ex Carbochimica, 
  20. definitiva soluzione per la centrale di cogenerazione del Quartiere Europa 
  21. tanto altro ancora
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L'idea o proposta che i giovani architetti hanno presentato alla città merita attenzione e ci da l'occasione per tornare sull'argomento del nuovo Piano di Sviluppo Comunale (PSC). Portare Fidenza a giocare un ruolo baricentrico rispetto ad "un comprensorio più vasto che può essere identificato nel Distretto delle Terre Verdiane" è uno degli obiettivi, il principale, che i sei giovani architetti affidano al PSC. Come ottenere questo se non "attraverso l’individuazione di un’area all’interno del Comune di Fidenza che, a nostro giudizio, possieda la potenzialità per giocare un ruolo strategico nel futuro della città e del suo territorio"?
Stando ai resoconti che mi sono pervenuti e a quelli della stampa sembrerebbe che in questo si focalizzi il messaggio dei giovani architetti. Ad alcuni potrà apparire scontato, ma l'importante è rilevare che mettendolo come obiettivo primo gli altri obiettivi diventano secondi. Se poi passiamo alla concreta individuazione dell'area che dovrebbe far da cerniera tra Fidenza ed il circondario la freschezza delle idee sembra venir meno. Individuare l'area tra Fidenza a nord della ferrovia e quell'insieme a prevalenza commerciale che si è sviluppato in San Michele campagna vuol dire rafforzare una tendenza in atto visto che al 50% l'area risulta già urbanizzata in variante al vecchio PRG.
Un ulteriore 25% è già prenotato per l'urbanizzazione, sempre con varianti. Varianti che in questo ultimo caso sono più recenti anzi alcune sono di giornata o quasi (vedi ultimo Consiglio Comunale 29 giugno 2011). Resta soltanto un 25% mal distribuito all'interno dell'area da destinare. Salvo poi che, lo stabilire poi il torrente Stirone come limite occidentale dell'area, non comporti una ulteriore estensione dell'area attualmente compromessa, in questo caso tutto un vasto triangolo con la base tra il Cimitero ed il torrente a sud e con i lati che si congiungono in prossimità del casello autostradale viene convertita da terreno agricolo a terreno edificabile.
Se il discorso urbanistico è questo per l'area così individuata (nord della ferrovia sino all'autostrada) non ci si può nascondere che quest'area, una volta completata dei progetti nel cassetto si configurerà sempre più come una "Fidenza Due", vero baricentro del territorio. Baricentro non è rivolto alle Terre Verdiane ma ad un più vasto bacino d'utenza, quello delle attuali e future strutture commerciali: Outlet, Village, Città del Gusto, Museo del formaggio e nuovo Ipercoop, tutto ciò è molto prosaico ma concreto. Non quindi un baricentro storico, ideale, diocesano, amministrativo od altro, ma una espansione della piovra di cemento che, nelle intenzioni della sinistra, si salda a sud con Salsomaggiore e, nelle intenzioni, a quanto pare, della destra, a nord con Soragna. Le due saldature a nord e sud hanno come comune denominatore il cemento.
Tutto il resto del discorso che parla di aree verdi ed agricoltura, impianti sportivi ed aree attrezzate nell'area intermedia, attività legate al sociale come sedi di associazioni o padiglioni per la vendita di prodotti agricoli a Km zero a margine della ferrovia sono utopie, cose già sentite, promesse non realizzate. Diverso il discorso del Polo fieristico e delle strutture ricettive presso l'outlet, ma queste vanno in senso contrario all'interesse della città, quella vecchia. Su "ippovie" e sentieri ciclo pedonali meglio non insistere, un sopralluogo in loco basta ed avanza per escluderle, mentre i percorsi navetta sappiamo che funzionano solo in una direzione. Peccato che non sia stata sviluppata un'idea originale per raccordare le due Fidenza senza bucare Via Mascagni e non si faccia cenno dei territori pedecollinari. Per concludere ringrazio i giovani del loro impegno e per il loro coraggio ad uscire allo scoperto per primi, in questo la novità del loro messaggio. Grazie

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AL VIA LA FORMAZIONE DI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI

 
Fidenza, 20 maggio 2011 - Si è conclusa l’attività di valutazione delle 20 proposte pervenute per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali (PSC - RUE – POC) ai sensi della l.r. n. 20/2000.
La valutazione della documentazione presentata ha portato la giunta comunale a ritenere la proposta formulata dal raggruppamento temporaneo di professionisti con capogruppo il Prof. Arch. Francesco Karrer, ordinario di Urbanistica presso l’Università La Sapienza di Roma e Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la più adeguata e rispondente agli obiettivi amministrativi. 

"La sfida da raccogliere è quella di far appassionare i cittadini 
alla costruzione dello sviluppo futuro di Fidenza"

PSC, il Sindaco Mario Cantini pronto al confronto con l'opposizione: ma sentirà anche associazioni, quartieri e frazioni

La ricostruzione postbellica ci aveva restituito una città diversa da quella di prima, pesantemente toccata dai bombardamenti. Era comunque sempre una città che stavamo ricostruendo e costruendo con le nostre mani e i nostri, pochi, soldi. L'abbiamo anche allargata creando quelle entità periferiche urbanisticamente più o meno riuscite, ma non avulse dal contesto urbano e sufficientemente attrezzate per fornire quel minimo di servizi che ci si aspetta di avere nel quartiere per renderlo un luogo, una comunità: semplici spazi comuni, una chiesa, insomma una entità in cui riconoscersi. Col tempo questi quartieri hanno dato alla città anche quella freschezza giovanile che il centro sempre più centro non era in grado di garantire. Non sono mancati errori, gli edifici talvolta erano più costruiti per “contenere” che per abitarvi.


Oggi è diverso, pur mantenendo importanza l'invidiabile ricchezza del nostro patrimonio pubblico di edifici ed abitazioni, le risposte ai bisogni abitativi, sia in termini quantitativi che qualitativi, sono largamente affidate al fenomeno della speculazione edilizia che ha creato e continua a creare quartieri che non sono quartieri, dormitori per alcuni luoghi senz'anima per tutti.
Pensiamo al quartiere di Villa Ferro o a quello dei Navigatori, senza adeguati servizi ed una viabilità incomprensibile. Pensiamo anche a quelli in corso di completamento come il quartiere “I Gigliati” ed il quartiere Europa con i loro allacci energetici provvisori di fortuna, senza talvolta adeguate protezioni dal rischio ambientale. Si tratta in alcuni casi di quartieri pianificati negli anni novanta dal Piano di Regolatore, ma costruiti in fretta dopo il 2005, si tratta di quartieri non pianificati ma figli di “varianti urbanistiche”, si tratta di “quartieri in verticale” quali le torri in zona stazione ferroviaria il cui effetto devastante sulla città è stato premiato dall'amministrazione che ha soccorso e salvato l'iniziativa coi nostri soldi aggiungendovi anche del suo in termini di cemento inutile. Il tutto per sfruttare la bolla speculativa che poi è scoppiata e ci ha riconsegnato una Fidenza profondamente diversa non solo urbanisticamente.


La nuova Fidenza che abbiamo sotto gli occhi oggi è tuttora del tutto provvisoria, la viabilità è pietosa ed aggravata da scelte avventate o funzionali ad interessi privati come il tunnel della stazione, irrisolto il problema di dotare la città di un passaggio decente oltre il terrapieno della ferrovia, il commercio al centro è debole e non è più motivo di attrazione, copre le urgenze dei cittadini e comunque fatica. La parte storica ed i riferimenti tradizionali sono guardati con sospetto come fossero anacronistici: oggi è a rischio Palazzo Arzaghi, non si sa cosa fare per il complesso tra Piazza Verdi e Piazza Pontida. Cinema Cristallo, Palazzetto dello Sport e Seminario sono possibili caselle dello scacchiere urbanistico pronte per nuovi giochi.
Esiste poi un altra provvisorietà dovuto alla modulazione dei tempi di esecuzione delle costruzioni funzionale alle risorse finanziarie della speculazione edilizia. In effetti quest'ultima si è spinta molto avanti, in alcuni casi le iniziative sono partite senza sufficienti mezzi propri sperando in un mercato che non c'è. Gli edifici iniziati non vengono completati, le aree lasciate libere dalle demolizioni “preventive” non vengono non iniziano, e, nel frattempo, cambiano anche destinazione d'uso. Parliamo della costruzione a sette piani tra via Gramizzi e via IV novembre i cui tempi assegnati per la costruzione sono ampiamente superati, ma abbiamo sott'occhio altri casi.
In Piazza Duomo il nuovo palazzo che prenderà il posto del demolito Palazzo Bellotti ha trovato un imprenditore locale che porterà a termine l'impresa impegnandosi anche a “nobilitare” sia la destinazione dell'edificio che il suo aspetto esteriore. Nell'area già occupata dalla demolita Villa Panini il primitivo progetto è stato abbandonato e non si intravedono novità nel breve periodo.
Affonda ancora più nel buio profondo la tempistica per l'ex-ospedale, vero punto nero di tutta la storia, e per il Bar Balilla.


In questa situazione dominata dal privato il Sindaco Mario Cantini presenta un piano per la città realistico affidandosi ad una intervista alla Gazzetta di Parma in cui riprende il discorso sul Piano Strutturale Comunale e si spinge avanti con chiarezza senza retorica, senza discorsi astratti e rituali.
Chiaramente il suo discorso verte sui nodi su cui l'Amministrazione gioca in prima persona. Inizia opportunamente facendo il punto sul percorso in atto che dovrebbe portare alla redazione del PSC (Piano di Sviluppo Comunale) rilevando il successo del bando relativo all'assegnazione dell'incarico che ha avuto venti "manifestazioni di interesse" avanzate da studi professionali, italiani ed anche esteri. La valutazione di queste proposte è in corso in Commissione Urbanistica per una decisione attesa nel giro di un mese da parte della Giunta.
In omaggio alla trasparenza e alla partecipazione comunque il Sindaco precisa: “Abbiamo già iniziato una serie di incontri con le frazioni e i quartieri per capire quali sono i problemi e raccogliere suggerimenti da chi ci vive per poi individuare quali sono le priorità. Anche il professionista scelto, dopo aver studiato la struttura della città, incontrerà e ascolterà cittadini e associazioni. il percorso deve essere chiaro e trasparente”.
Dopo queste importanti premesse ecco le idee sviluppate dal Sindaco che toccano alcune criticità su cui ci siamo più volte soffermati
Per il centro storico l'obiettivo sarà quello di "riqualificare il centro storico e i quartieri anni '50 e '60, anche per evitare i fenomeni di ghettizzazione" migliorando la qualità delle abitazioni per "renderle attrattive , evitando che si continui a costruire verso Salso." In queste parole è evidente vedere una proposta di sviluppo abitativo diversa da quello in atto impostato su una continua espansione di anonime periferie attorno ad un centro in evidente degrado.
Assecondare la vocazione urbanistica delle zone a sud ed a nord della ferrovia diventa un altro paletto al nuovo piano "è ormai assodato che la zona verso la collina ha una vocazione abitativa, mentre quella oltre la ferrovia è caratterizzata da insediamenti commerciali e industriali, anche se, in ambito residenziale, sarà necessario un contenimento degli interventi espansivi a tutela del sistema pede-collinare e collinare".


Passando poi più alle cose da fare o da completare il Sindaco si esprime sull'annoso problema dei cosiddettii "cantieri bloccati": per quanto riguarda Villa Panini, l'ex ospedale e palazzo Arzaghi, il sindaco pur, ricordando che si tratta di proprietà private, la questione è comunque alla sua attenzione e precisa: "per l'ex ospedale stiamo intensificando i rapporti con la nuova proprietà per iniziare almeno i lavori di demolizione, eccetto la parte vincolata; per quanto riguarda Villa Panini l'intenzione della proprietà è quella di costruire mentre palazzo Arzaghi sarebbe un recupero impegnativo da tutti i punti di vista e non possiamo imporlo a chi lo possiede, anche se sono in corso attività per il suo consolidamento e il mantenimento in sicurezza".
Ambrogio Ponzi

La zona più a rischio immediato
Le dieci scommesse
Le "10 scommesse" che il Sindaco Cantini intende realizzare nei prossimi anni del suo mandato :
  • Nuova rotatoria di via Gramsci
  • Sistemazione definitiva di tutte le rotatorie e ridisegno del Piano Urbano del Traffico (PUT)
  • Parcheggio Guernika a due piani e raddoppio del parcheggio di via Marconi
  • Nuovo tunnel ferroviario veicolare 4 e passaggio pedonale nel sottopasso stazione
  • Conclusione primo stralcio lavori in piazza Repubblica (stazione) ,
  • Nuove scuole Ipsaa Solari e Ongaro a Villa Ferro
  • Wi-fi libero in parchi e piazze
  • Salvataggio di Comeser con impegno dei privati
  • Bonifica ex Cip e demolizione , ex Carbochimica
  • Demolizione ex forno comunale e nuovo progetto
Su queste proposte il sindaco ha incassato una apertura da parte della minoranza consigliare del PD si dice interessata e partecipe anche alla collaborazione. A loro volta il sindaco e al giunta hanno mandato segnali di gradire questa proposta pur ribadendo di voler proseguire la via intrapresa di frenare le spinte urbanistiche puramente espansive e di puntare alla riqualificazione del centro storico. Il discorso è comunque tutto da fare  e le difficoltà  verranno quando alla dialettica politica, (che parla di idee, di proposte e di interesse collettivo), si passerà alle scelte concrete dove altri soggetti saranno interessati. Ma questa è un'altra storia, cioè la solita storia. Speriamo proprio di sbagliarci.
Un piano strategico che disegnerà lo sviluppo della Fidenza del futuro.
Un piano per la città realistico e condiviso è quello che propone alla sua città il Sindaco Mario Cantini precisando che lo sviluppo di Fidenza non ha colore politico.
In una intervista alla Gazzetta di Parma di sabato 19 febbraio il Sindaco  riprende il discorso sul Piano Strutturale Comunale e si spinge avanti con chiarezza senza retorica, senza discorsi astratti e rituali.
Il successo del bando relativo all'assegnazione dell'incarico è tutto contenuto in quelle venti "manifestazioni di interesse" avanzate da studi professionali, italiani ed anche esteri, in corso di valutazione in Commissione Urbanistica per una decisione attesa nel giro di un mese da parte della Giunta.
In omaggio alla trasparenza e alla partecipazione comunque il Sindaco precisa: “Abbiamo già iniziato una serie di incontri con le frazioni e i quartieri per capire quali sono i problemi e raccogliere suggerimenti da chi ci vive per poi individuare quali sono le priorità. Anche il professionista scelto, dopo aver studiato la struttura della città, incontrerà e ascolterà cittadini e associazioni. il percorso deve essere chiaro e trasparente”.
Dopo queste importanti premesse ecco le idee sviluppate dal Sindaco che toccano alcune criticità su cui ci siamo più volte soffermati
Per il centro storico  l'obiettivo sarà quello di "riqualificare il centro storico e i quartieri anni '50 e '60, anche per evitare i fenomeni di ghettizzazione" migliorando la qualità delle abitazioni per "renderle attrattive , evitando che si continui a costruire verso Salso." In queste parole è evidente vedere una proposta di sviluppo abitativo diversa da quello in atto impostato su una continua espansione  di anonime periferie attorno ad un centro in evidente degrado.
Assecondare la vocazione urbanistica  delle zone a sud ed a nord della ferrovia diventa un altro paletto al nuovo piano "è ormai assodato che la zona verso la collina ha una vocazione abitativa, mentre quella oltre la ferrovia è caratterizzata da insediamenti commerciali e industriali, anche se, in ambito residenziale, sarà necessario un contenimento degli interventi espansivi a tutela del sistema pede-collinare e collinare".
Passando poi più alle cose da fare o da completare il Sindaco si esprime sull'annoso problema dei cosiddettii "cantieri bloccati": per quanto riguarda Villa Panini, l'ex ospedale e palazzo Arzaghi, il sindaco pur, ricordando che si tratta di proprietà private, la questione è comunque alla sua attenzione e precisa: "per l'ex ospedale stiamo intensificando i rapporti con la nuova proprietà per iniziare almeno i lavori di demolizione, eccetto la parte vincolata; per quanto riguarda Villa Panini l'intenzione della proprietà è quella di costruire mentre palazzo Arzaghi sarebbe un recupero impegnativo da tutti i punti di vista e non possiamo imporlo a chi lo possiede, anche se sono in corso attività per il suo consolidamento e il mantenimento in sicurezza".
Ma ecco le "10 scommesse" che PSC o non PSC il Sindaco Cantini  vuol realizzare nei prossimi anni di mandato :
  • Nuova rotatoria di via Gramsci
  • Sistemazione definitiva di tutte le rotatorie e ridisegno del Put
  • Parcheggio Guernika a due piani e raddoppio del parcheggio di via Marconi
  • Nuovo tunnel ferroviario veicolare 4 e passaggio pedonale nel sottopasso stazione
  • Conclusione primo stralcio lavori in piazza Repubblica (stazione) ,
  • Nuove scuole Ipsaa Solari e Ongaro a Villa Ferro
  • Wi-fi libero in parchi e piazze
  • Salvataggio di Comeser con impegno dei privati
  • Bonifica ex Cip e demolizione , ex Carbochimica
  • Demolizione ex forno comunale e nuovo progetto
Il PSC nella relazione al bilancio del Sindaco
Le buone intenzioni, quelle che di solito si formulano in campagna elettorale e poi si dimenticano o quelle dei discorsi e nei comunicati che ti fanno sospettare che ti abbiano già fregato, questa volta sembrano assenti dalla relazione al bilancio che il Sindaco Mario Cantini presenta nel Consiglio Comunale del 21 dicembre. Alcune anticipazioni erano già in calendario, anzi in un calendario del tutto particolare, quello del Comune ampiamente illustrato dai lavori di Franca Rodolfi. Iniziativa nuova e piacevole, ma coraggiosa: legare le cose da fare ad un calendario è impegnativo sia per il riferimento al tempo sia per il fatto che il calendario ha meno probabilità di un patinato “giornalino comunale” di passare direttamente alla raccolta differenziata del venerdì successivo.
Ma veniamo ai contenuti ed al PSC cui il Sindaco riserva la parte finale della relazione ricordando che “Il 2011 sarà un anno strategico per la nostra città, in cui si getteranno le basi della Fidenza futura con l'adozione del PSC con cui disegneremo la città di domani.” per poi poseguire “L'amministrazione si sta preparando e già da ora voglio lanciare un messaggio a tutti voi di condivisione che la decisione richiede”.
Il sindaco nell'affrontare in modo molto diretto l'argomento del PSC nel contempo lo smitizza: «Un passaggio importante certamente ma da non caricare di attese eccessive o del valore delle tavole della legge. Consentitemi la battuta: il PSC non cura i mali del mondo. Dico questo perché vedo da una parte un eccessivo clima di attesa e dall’altra la non sempre chiara percezione della natura di strumento di lavoro che indica linee possibili e attese di sviluppo e crescita della comunità, ma che deve avere quella duttilità, flessibilità e capacità di modificarsi a fronte di una realtà che intorno a noi si modifica a una velocità che non ha eguali nella storia. Un piano che deve essere innanzitutto nelle sue linee fondamentali di natura strategica e oggetto di una condivisione più ampia possibile, con una partecipazione reale dei mondi economici, sociali, culturali e dei singoli cittadini interessati, dove le scelte che ci competono verranno assunte dopo aver sentito nel modo più ampio tutti e non solo quelli apparentemente più attivi».
Quindi non un piano rigido adatto solo ad essere puntualmente stravolto da varianti come avvenuto per il PRG del secolo scorso, quello di Gabrielli/Tedeschi per intenderci, ma un PSC che formula  più ipotesi di possibile sviluppo includendo regole per gestirle nel modo più conveniente. Un concetto che già di per se è difficile da formulare ma su cui è necessario lavorare.
Il piano dovrà essere largamente condiviso afferma il Sindaco e questa non è una novità ma una  scommessa di mandato.
Le affermazioni successive riportate sono enunciazioni di principio, che si prestano spesso a diversi scenari possibili.
Quando si dice «Un PSC, quindi, che farà proprio l’obiettivo di un contenimento nell’uso del suolo agricolo ma lo farà in modo intelligente e attento alle esigenze del mondo produttivo e al rafforzamento di Fidenza quale polo ordinatore del nostro territorio, insieme a Salsomaggiore Terme e accanto all’altro polo rappresentato da Parma» si pone una tutela del “suolo agricolo” condizionata anche da scelte che ricadono in sfere decisionali diverse. Quali garanzie da possibili compagni di strada non proprio orientati alla conservazione del suolo? L'utopia metropolitana di Tedeschi di saldare col cemento Fidenza e Salsomaggiore è ancora una realtà o un incubo del passato?
Quando si dice «.... la riqualificazione si accompagna ad altre tipologie di intervento che possono aiutare a recuperare anche le risorse necessarie agli interventi di recupero e valorizzazione dell’esistente» in pratica non si rinuncia a dipendere dai proventi di urbanizzazione per migliorare l'assetto urbano.  
Realisticamente il Sindaco si sofferma poi sull'impegno di arrivare al  completamento di quanto già in essere in forza di piani e progetti già approvati che in alcuni casi avranno impatto notevole sul nuovo PSC, basti citare l'intervento per il riuso economico-produttivo delle aree ex CIP ed ex Carbochimica.
Chiudendo il Sindaco afferma “è intenzione dell’Amministrazione avvalersi della possibilità di variante anticipatoria prevista dall’aggiornamento della legge regionale 20/2000 sulla tutela e uso del territorio». E' una espressione molto tecnica probabilmente necessaria che rimanda, se non sbaglio, all'articolo 41 della legge regionale citata.
Nei dieci minuti della relazione, ripresa integralmente nel filmato, il Sindaco si è soffermato ad inquadrare la situazione socioeconomica fidentina nel contesto generale del paese, ricordando anche alcuni traguardi raggiunti nel 2010 e gli obiettivi da perseguire nel 201.
Oltre alla relazione al bilancio del Sindaco non dimentichiamo il corposo e puntuale intervento del Vice Sindaco Stefano Tanzi ed gli interventi successivi in cui la minoranza, con i Consiglieri Giuseppe Cerri e Luigi Toscani, ha giustamente posto in luce alcune debolezze del bilancio. Dalla parte delle entrate viene rimarcata l'aleatorietà dei proventi da alienazione cespiti e dei contributi dei privati.  Dalla parte delle spese la fattibilità di alcune iniziative.
La scelta dei professionisti esterni
Nel Consiglio Comunale del 28 ottobre 2010 il Sindaco Mario Cantini comunica che la lista dei candidati interessati alla "SELEZIONE PER LA SCELTA DEL SOGGETTO DA INCARICARE DELLA REDAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI AI SENSI DELLA L.R. 20/2000"  comprende venti nominativi. Si tratta di candidature anche importanti. Tuttavia non disponendo ancora di tutti i dati richiesti in merito ai candidati stessi, si riserva di darne successiva e più completa comunicazione nel rispetto della partecipazione e della trasparenza amministrativa.
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Il 30 settembre è scaduto il termine previsto dal bando per la "SELEZIONE PER LA SCELTA DEL SOGGETTO DA INCARICARE DELLA REDAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI AI SENSI DELLA L.R. 20/2000" i cui termini erano stati opportunamente riaperti con la deliberazione della giunta n. 193 del 29 giugno 2010. Ci si avvia pertanto alla difficile scelta di un professionista che, di concerto con l'Amministrazione Comunale e i suoi uffici, elabori una proposta guida per i prossimi anni nel governo del territorio. In passato la scelta dei professionisti esterni è sembrata largamente pilotata se non imposta da interessi particolari interni ed esterni ai partiti col risultato di escludere i cittadini da ogni fase del processo di elaborazione e controllo.
L'auspicio è pertanto quello che stavolta si tenti qualcosa di diverso.
In questo quadro s'impone la necessità di chiarezza e trasparenza nella SCELTA DEL SOGGETTO DA INCARICARE DELLA REDAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI, all'Amministrazione il compito di assicurarla, all'Opposizione l'impegno a non accontentarsi di un posto a tavola. Già in questa fase deve essere data ai cittadini la certezza che il processo successivo di elaborazione del PSC sia effettivamente governato dal Palazzo Comunale riservando agli uffici di Palazzo Porcellini la parte tecnica di competenza.
L'avviso di riapertura dei termini
Si rende noto che l’Amministrazione Comunale, con deliberazione della giunta n. 193 del 29 giugno 2010, ha riaperto, fino al 30 settembre 2010, il termine per la raccolta  delle manifestazioni di interesse e disponibilità al fine della scelta del soggetto esterno da incaricare, secondo il documento approvato con la stessa deliberazione ed allegato a questo avviso,  della redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali ai sensi della L.r. 20/2000 e s.m.i. (P.S.C., R.U.E. e P.O.C.).
I soggetti interessati aventi i requisiti dovranno far pervenire la documentazione richiesta consistente in una proposta metodologica ed un curriculum vitae professionale, accademico e di ricerca con particolare attenzione agli incarichi di natura urbanistica generale ed attuativa all’ufficio protocollo del Comune di Fidenza, piazza Garibaldi n. 1, entro e non oltre il giorno 30 settembre 2010.
Fidenza, 6 luglio 2010
Il Dirigente 
(Arch. Alberto Gilioli)

In continuità formale con le procedure iniziate dalla precedente Amministrazione la Giunta Comunale con la deliberazione numero 139 del 29 giugno 2010 ha riaperto i termini per la "Raccolta dimostrazioni di interesse e disponibilità al fine della scelta del team esterno" che dovrà affiancare lo staff tecnico comunale nella redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali che sinteticamente chiameremo PSC o Piano di Sviluppo Comunale, in passato altrettanto sinteticamente chiamato Piano Regolatore. La delibera tiene conto dei passaggi successivi alla deliberazione di Giunta comunale n. 143/2007 "che orientano e condizionano oggi la proposta che i soggetti interessati possono avanzare all’amministrazione" e tiene pure conto "dei contenuti e degli adempimenti conseguenti alla deliberazione di Giunta comunale n. 112 del 19 giugno 2008 che hanno visto l’avvio con la responsabilità attribuita alla struttura comunale di una prima fase di lavoro" come pure "dell’attribuzione degli incarichi per la redazione della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale a partire dalla fase di redazione del Quadro Conoscitivo". Si tratta di alcuni passaggi preliminari che hanno anche comportato un dispendio di risorse non sempre giustificato, ma non ritorniamo su aspetti già a suo tempo oggetto di critica per la modalità di assegnazione degli incarichi.
La richiamata delibera numero 139 del 29 giugno u.s. dell'attuale amministrazione "di destra" è vista con favore dal principale partito dell'opposizione che vede in quest'atto l'omologazione politica di un processo iniziato dalla precedente amministrazione "di sinistra". Difficile per un cittadino capire queste finezze che si consumano nel ristretto recinto dei "politici" e che hanno in genere come unico fine quello di escludere dal dibattito proprio i cittadini. In questa luce va letta la dichiarazione del PD apparsa oggi sulla Gazzetta di Parma che dimentica ogni accenno alla partecipazione dei cittadini alle scelte limitandosi a un generico richiamo alla "condivisione" delle scelte "nell'interesse della città".
All'inizio abbiamo parlato di "continuità formale", se da questa continuità formale si arriverà ad una "continuità piena e condivisa" il percorso sarà molto semplice con la riproposizione di un PSC fotocopia di quello precedente. La rilettura delle linee programmatiche della presente amministrazione non vanno in questa direzione e ci attendiamo che anche la minoranza sappia giocare il suo ruolo non in difesa dei suoi errori ma con proposte nuove. In poche parole chi cavalcherà la "partecipazione dei cittadini alle scelte"? L'attuale maggioranza che ha dichiarato di restituire la città ai fidentini o l'attuale minoranza?


Il contributo di Italia Nostra al futuro di Fidenza

Principi e metodo
Sollecitato dalle prossime scadenze in materia urbanistica, il presidio di Fidenza di Italia Nostra si è riunito per valutare il percorso e il dibattito che porteranno alla stesura dei nuovi strumenti di programmazione urbanistica e alla definizione del Piano di sviluppo comunale (Psc).
Il Psc non è un esercizio di calligrafia urbanistica ma la progettazione della città in cui vivremo e che lasceremo in eredità ai nostri figli e ai figli dei figli. Perciò sono da definirsi con estrema cura i principi e i criteri alla base di questa cruciale svolta.
Oltre alla preservazione dell'identità storica-urbanistica e alla valorizzazione della città, Italia Nostra intende battersi per l'inviolabilità ambientale ed estetica del paesaggio comunale. Da questi due capisaldi della propria azione discende tutto il resto.
Quanto al metodo, riteniamo che le scelte dell’amministrazione debbano essere improntate il più possibile alla partecipazione, cioè condivise dai cittadini.
Dopo i surrogati di partecipazione cui abbiamo assistito negli ultimi anni, è più che mai necessario un segnale di rottura con il passato. Ossia che le decisioni inerenti il Psc non siano prese nel chiuso degli uffici o in modo tale da dare adito a dubbi e sospetti su una possibile intrusione degli affari privati nella politica, la quale deve invece tutelare gli interessi di tutti.
La partecipazione, sia chiaro, non si persegue allargando la rosa dei partiti attorno al tavolo delle consultazioni e presentando scelte irrevocabili ad assemblee pubbliche senza potere, ma sollecitando a collaborare, già nella fase progettuale, tutte le rappresentanze della società civile.
Il primo requisito della collaborazione tra amministratori e amministrati è la trasparenza e comprensibilità linguistica. Non si possono esaminare documenti e non può esservi dialogo se il linguaggio dei tecnici e degli addetti ai lavori domina e occulta la lingua comune. Tutto quanto attiene alle scelte del Psc va detto e scritto in una lingua italiana accessibile a tutti e con il ricorso a strumenti e tecniche quali la grafica, la fotografia, simulazioni al computer, plastici e rendering in grado di divulgare il futuro assetto urbanistico di Fidenza.
Auspichiamo che tale preoccupazione possa essere fatta propria dagli stessi organi d'informazione con la traduzione dei tecnicismi in un linguaggio comprensibile.
Obiettivi prioritari
La condizione preliminare di ogni scelta è il censimento di tutto il patrimonio esistente o in corso di realizzazione, o comunque già approvato in base agli strumenti urbanistici precedenti, sia residenziale, sia produttivo, e non ancora utilizzato. Solo sullabase di questo «inventario» del patrimonio si potrà stabilire se esista una reale necessità, e in quali termini, di classificare nuove aree. Fermo restando che, come previsto dall’articolo 2 della legge regionale 20 del 2000, il consumo di nuovo territorio è giustificato solo se non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione di tessuti insediativi esistenti o dalla loro riorganizzazione.
Riassumendo, tra gli obiettivi ritenuti prioritari, Italia Nostra indica i seguenti.
1. Definizione della percentuale di suolo edificabile o riutilizzabile nelle aree già edificate.
2. Introduzione, sulla falsariga di altri Paesi come Germania e Olanda, del principio del riequilibrio ecologico preventivo. In altre parole, ogni suolo edificato deve essere compensato a priori da interventi ecologici su aree fornite dagli stessi soggetti attuatori.
3. Realizzazione e organizzazione di aree produttive ecologicamente attrezzate.
4. Incoraggiamento dell'innovazione tecnologica nell'edilizia, oltre che nei settori industriali e di servizio a essa collegati.
5. Incentivazione dell'edilizia nelle aree industriali dismesse.
6. Salvaguardia dell’integrità dei terreni agricoli e delle colture su di essi praticate, sia in prossimità dell'abitato che in tutto il territorio comunale.
7. Difesa e sviluppo del verde urbano e periurbano, tutela e ripristino degli ecosistemi, promozione della biodiversità, sia per il valore in sé, sia per rendere meno traumatico e più armonioso il passaggio tra la città propriamente detta e la campagna.
8. Stimolazione della pluralità creativa con il sostegno ai giovani progettisti attraverso la prassi e l'incentivo dei concorsi.
Le idee e le proposte di Italia Nostra non si esauriscono nei punti sopra elencati, i quali costituiscono solo un esempio del contributo concreto che l’associazione mette a disposizione di Fidenza e del suo futuro.
Italia Nostra si impegna fin da ora a fare la propria parte nei modi e nei tempi previsti dalle leggi, dai regolamenti comunali e dalla buona volontà della società politica.
Italia Nostra
Presidio di Fidenza
Luglio 2010

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