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mercoledì 15 giugno 2022

Memorie: la processione intercessoria del 1943 a Fidenza


In quei tempi le notti bianche non erano ancora un evento di festa e San Donnino non era solo una data del calendario. Il breve articolo datato 22 maggio 1943 racconta di una processione  intercessoria avvenuta due mesi prima presieduta dal Vescovo Mons. Mario Vianello. 

San Donnino protegge la cattedrale
(Ettore Ponzi: cartone preparatorio)

Un anno dopo subimmo il terribile bombardamento del 13 maggio 1944, tuttavia la cattedrale rimase intatta tra le rovine, segno di sicura ripresa. Nel frattempo il Vescovo Vianello era migrato a Perugia e tra le macerie Mons. Francesco Giberti iniziava il suo mandato.

Processione intercessoria
 
 
Diecimila fidentini presero parte domenica 21 marzo, alla solenne processione col corpo del Santo Protettore Donnino. Il corteo era aperto dal Gonfalone del Comune che era seguito dalle rappresentanze religiose e delle varie Parrocchie cittadine ed extraurbane. Dopo il Capitolo della Cattedrale ed altri sacerdoti, veniva l'Ecc. Rev.ma Monsignor Vescovo seguito dell'Urna contenente le ossa del Santo Martire scortata da soldati e militi. Al suo passaggio tutta la gente che era numerosissima ai lati della strada s'inchinava reverente. Chiudevano la processione le Autorità Civili e Militari della città, i gagliardetti delle Associazioni ed il popolo. Ai soldati che erano schierati in Piazza Garibaldi Mons. Vescovo rivolse brevi elevate parole esortandoli a servire sempre fedelmente la Patria.
Quando l'Ecc.mo Mons. Vianello e la Sacra Urna giunsero nella piazza del Duomo, quella era rigurgitante di folla che attendeva la parola del Pastore.
Salito sul podio costruito all'ingresso principale del Duomo, parlò ai presenti esaltando prima di tutto i nostri valorosi soldati ed enumerando poi tutti i nostri doveri di italiani in questa ora solenne che la Patria sta vivendo, tesa con tutte le sue migliori forze al raggiungimento della Vittoria FinaIe.
L'Ecc.mo Presule stigmatizzò coloro che da questa ora non pensano che a trarre illeciti benefici finanziari ed a divertirsi apertamente senza alcun riguardo per i fratelli che combattono, muoiono per un solo ideale, la Patria.
Il discorso del Vescovo suscitò profonda commozione ed ottenne applausi entusiastici.
Asso di bastoni Anno II n°22 del 22 maggio 1943 - XXI

1 commento:

  1. Si cita il Vescovo monsignor Giberti, umilissima figura. Lo ricordo chiaramente, negli anni del dopoguerra che attraversava a piedi la Città, dal Duomo diretto all'allora Ricovero di Mendicità. Si faceva a gara, noi bambini, corrergli attorno per baciare l'anello. Un Grande Persona.

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