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mercoledì 16 novembre 2011

Riflessioni sulla città

Condividendone le preoccupazioni ed apprezzando lo sforzo dell'estensore, riproduciamo integralmente un articolo del "blog fidentino", un'immagine in chiaroscuro della nostra città. Evitiamo ogni commento, abbiamo però scelto liberamente delle immagini che vanno viste/lette come nostra sottolineatura di alcuni passaggi, senza con questo voler indirizzare la lettura dell'articolo stesso.


A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

Fidenza, tempo di censimento ma, i dati si riferiscono al "Bilancio Demografico e popolazione residente per sesso", al 31/12/2010. (Fonte: ISTAT), molto sappiamo già, ad esempio: 
Popolazione (maschi): 12.356; Popolazione (femmine): 13.375
Popolazione totale: 25.731.
Dunque, Fidenza è una comunità di circa 26.000 abitanti che  richiede ai singoli ed ai gruppi organizzati una serie di funzioni. Tali funzioni si intrecciano e interagiscono l'una con l'altra. E' dall'armonia di questi collegamenti che dipendono l'efficienza e la trasparenza dei meccanismi che fanno dei 26.000 abitanti una comunità. Tuttavia, se si guarda dentro la struttura della comunità fidentina ci accorgiamo che ad ogni funzione deve corrispondere il potere che ne rende possibile l'esercizio, ma, se ad ogni funzione corrisponde un potere, a ogni potere dovrebbe anche corrispondere una funzione. Senza una funzione che lo trasformi in azione di pubblica utilità, il potere diventa inutile e, dunque, arbitrario e pericoloso, forzando e oltrepassando le mansioni proprie, potremmo definirlo come la facoltà che persone o gruppi acquisiscono determinando arbitrariamente vantaggi propri e svantaggi altrui... 
Basterebbe rileggersi Max Weber  per sapere che "il potere" deve essere esercitato dentro una competenza, altrimenti ognuno tende ad impossessarsi di una quantità di potere per raggiungere il quale deve sotrarre potere a qualcun altro; e qualcuno chiama questa roba "fare politica".
... e qualcuno chiama questa roba "fare politica".
Politica? Che c'entra la politica? Più che altro chiacchiericci, litigate da assemblea di condominio, ma le cose hanno vita propria e vanno avanti a prescindere: "Possiamo giocare il gioco o no, ma comunque ne facciamo parte. Qualunque cosa facciamo o ci asteniamo dal fare, non cambia nulla" (Gunther Anders). Già, ma a che gioco giochiamo? Entrando in campo, uno dovrebbe almeno sapere: 1° quale è il gioco; 2° con chi gioca e 3° contro chi gioca. Cambiarsi di maglia a gioco iniziato... diventa un gran casino. Doppio gran casino se in campo entrano anonimi giocatori da cartellino rosso
Dunque,  meglio sarebbe lasciar perdere. Invece, alla faccia di Gunther Anders,  no che non lasciamo perdere. Ad esempio,   la vicenda del blog Piazza Fidenza, con il segretario fidentino del Pd che, vigliaccamente in forma "anonima", sembrerebbe coinvolto in tristissime e ingloriose vicende di calunnie, scoperte grazie ad una denuncia contro ignoti fatta da chi non ha lasciato perdere, contraddice Anders, e cambia tutto per il segretario del Pd  mentre non esaurisce la voglia del blog Piazza Fidenza di fomentare in modo anonimo discordie e divisioni.

Questo insistere nell'uso dell'anonimato ...........
Che dire? Questo insistere nell'uso dell'anonimato, anche se oramai si sa chi c'è e chi non c'è, è rilevatore  di un modo d'essere che fa parte del dna di una certa sinistra. Una sinistra, appunto, di potere,  abituata a comandare, che a due anni e dispari non ha ancora digerito e rielaborato la sconfitta alle ultime amministrative;  una specie di "caduta del muro" tutta fidentina e, di conseguenza, il ridimensionamento di un sistema di potere monopolista, incernierato sull'edilizia, che prevedeva l'esclusione di chi sapeva dire anche no e l'inclusione di chi si adeguava ai metodi compromissori, in virtù dei quali allo stesso tavolo dividevano utili e varianti, destra e sinistra, Lega delle Cooperative e Unione industriali.


 ... un sistema di potere monopolista, incernierato sull'edilizia ....
L'inaspettata (per loro) vittoria del centro-destra ha dato il via ad una nuova stagione; "Voltare pagina" e "Finalmente Fidenza è di tutti", non erano semplici slogan ma una sentimento comune a tanti fidentini che da subito avrebbero voluto vedere i cambiamenti auspicati. Purtroppo, governare non ha come sottotitolo "bacchetta magica", e non è nemmeno chiudere gli occhi di fronte alla realtà o immaginare una realtà diversa da quella che si è trovata.
Cos'è Fidenza oggi?
Fidenza, come abbiamo già scritto ma ci piace ricordare,  è anche quella che abbiamo trovato dopo 64 anni di governo delle sinistre: debiti e lavori, pubblici e privati,  iniziati e mai finiti. Soprattutto Fidenza è  la sua storia, quella che ha lasciato segni evidenti: Fidenza è la fabbrica del vetro, è la chimica (una volta si chiamava "fabbrica della morte"), è l'espansione urbanistica, è lo Stirone, è l'Antelami, è il teatro Magnani, le biciclette, gli edifici di interesse storico-artistico, i musei a partire da quello del Duomo, i suoi pittori da Emanuelli a Ponzi,  senza dimenticare la generazione di Alfieri e Sgavetta, l'ospedale di Vaio, le piazze, la pagina della Gazzetta, san Donnino e la sagra, gli anolini, il parmigiano, i Terragli, il cavallo pesto, la Via Francigena,  la tortafritta, Fidenza Village,  e tanto d'altro nei servizi sociali, nella solidarietà, nel commercio, nella moda e nell'artigianato. Fidenza è anche la sua gente, colta e intelligente, gente, uomini e donne, che lavora e sa lavorare, ma anche che sa vivere e divertirsi.
Fidenza è anche l'altra faccia della medaglia: aziende in difficoltà, lavoro nero, economia sommersa, giovani in cerca di prima occupazione, fenomeni di degrado sociale con alcol e cocaina a livelli allarmanti, rapporti con i migranti che stanno diventando difficili, degrado del centro storico, una viabilità da labirinto, nuovi quartieri senza servizi e commercio in crisi.

... degrado del centro storico, una viabilità da labirinto, ...
Fidenza è tutte queste cose e molte altre ancora; cose diverse, spesso contraddittorie, complesse. Per questo è difficile dare risposte self-service alla voglia di cambiamento, che non è tradita, tempo al tempo. Fidenza è un pezzo di mondo ("Mondo piccolo", direbbe Giovannino Guareschi) che deve misurarsi con i difficili, complessi, a volte drammatici problemi dell'integralismo religioso o della crisi economica-finanziaria  internazionale. Oggi il problema di fondo che si pone chi amministra la città non è tanto -o soltanto-  la mancanza di risorse finanziarie, quello che manca è la concorrenza di idee. Si, mancano idee, progetti -nel lavoro, nella cultura, ma anche su come rigovernare pezzi di città in forte degrado, per abbandono o incuria, tanto da farci ricordare che Goethe,  mentre nel 1786 viaggiava in Italia, rimase colpito dal fatto che "ovunque" si notava "la massima trascuratezza" Insomma, i problemi non si risolvono immaginando una realtà diversa da quella che è; non siamo di fronte a svolte "epocali", quelle più volte rivendicate dagli ex amministratori di sinistra, quelle che hanno portato a sviluppi incontrollati con, ad esempio, torri che sovrastano luoghi sbagliati e cattedrali del freddo che cementificano la campagna senza nemmeno un ritorno occupazionale.
E poi, basta con il complesso d'inferiorità nei confronti di Parma. Fidenza deve farsi valere in ambito provinciale e regionale.


 ...... il consigliere provinciale Manfredo Pedroni ...
Troppo spesso si parla male dei politici, degli amministratori. Vi saranno, di sicuro, alcuni politici arrivisti e mascalzoni, ma tanti sono quelli che spassionatamente si mettono al servizio della città;  penso, ad esempio, al sindaco Mario Cantini o al suo vice Stefano Tanzi ma anche all'ex sindaco Cerri o al capogruppo del Pd Montanari, senza dimenticare il consigliere provinciale Manfredo Pedroni;  gente che non fa politica per interesse personale ma perché crede in quel che fa e si mette a disposizione della comunità fidentina sacrificando interessi, affetti familiari, tempo libero e magari anche la salute.
Eppure, per la gente la politica resta distante; e come dare torto al cittadino disgustato se in politica non conta quello che sai fare e come lo sai fare,  ma ci si affida a chi fa incetta di preferenze promettendo in cambio mari e monti. No,   non si va lontano e c'è sempre lo spettro di via Burla dietro l'angolo.
E ancora,  pensateci, dite il nome di un parlamentare di destra o di sinistra eletto con i voti di questo territorio. Dura è! Nessuno sa chi sono i nostri parlamentari. C'è in Parlamento un deputato o un senatore che davvero conosce, rappresenti e sappia tutelare gli interessi del nostro territorio e della sua gente? La risposta è banale, secca e inconfutabile: NO!
E se ricominciassimo ...
Ecco, mi fermo qui, l'ho tenuta troppo lunga.
(Cp)

http://www.fidentino.com/2011/11/fidenza-tempo-di-censimento-ma-i-dati.html

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