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lunedì 11 marzo 2013

Autoritratti d'artista - Incontro con Simone Ponzi



AUTORITRATTI D'ARTISTA 
Nell'ambito del ciclo "Il mestiere dell'intellettuale 5 - Autoritratti d'artista" 

giovedì 14 marzo 2013 alle ore 21 
presso la sede dell'Associazione Remo Gaibazzzi in Borgo Scacchini 3/A a Parma avrà luogo l'incontro con 



SIMONE PONZI

"il lato sbagliato della tela"

L'artista dialogherà con Alessia Gruzza 

 ITINERARI PARALLELI

Mi sono recato più volte nello studio di Simone Ponzi. L'ho visto cogliere i colori e posarli sulle tele, ho assaporato il suo lavoro di pittore e con lui ho a lungo parlato della nostra ricerca e di tanto altro.
Da quando la nostra pittura si è incontrata troviamo spesso, infatti, l'occasione per scambiare i nostri itinerari, diversi ma allo stesso tempo paralleli. Mettere in comune le idee ma soprattutto gli intenti di una ricerca che nasce dalla pittura, quella pura, che è espressione stessa di un linguaggio nel suo compimento espressivo.
Infatti la nostra pittura ci ha fatto incontrare e crescere "insieme", non nella ricerca di una esteriorità visiva, ma nella viva e appassionata introspezione di una possibile evoluzione del modo di vedere le cose che ci circondano.
La pittura di Simone Ponzi è chiaramente la trasposizione del suo vissuto, i suoi passaggi-paesaggi, come io li definisco, sono proiettati sulla tela con schietta e immutata variazione, non sono esercizio di tecnica, né di estetica coloristica; a volte possono apparire crudi, acidi ma sempre emozionali, prerogativa di un suo temperamento riflessivo e profondo. 
La natura che è spesso il tema della sua ricerca si fonde anche con l'urbana visione di una città possibile e vivibile, senza crimini e dolori, ma con una positiva luce ed una sensibilità che vorremmo più spesso vedere.
Non sempre oggi si possono trovare occasioni di conversazione sul tema "Pittura", perché la stessa è entrata in conflitto con una miriade di forme "cosiddette espressive", ed è  difficile  trovare un linguaggio preciso e senza contaminazioni di alcun genere.
Siamo bombardati dai media che ci vogliono a tutti i costi interconnessi di continuo, ma allo stesso tempo ci impediscono una comunicazione diretta, filtrando su tutto e su tutti ogni azione. 
Una società sempre più priva di contenuti, dove l'apparente comunicabilità ci isola in una sub-struttura di omologati esecutori. 
L'arte di Ponzi, torno a sottolinearlo, è scevra da tutto questo nuovo andamento, sempre più condizionato dal mercato e dalla voglia di un cambiamento fine a se stesso. 
La stessa nuova tendenza ad un figurativo che non ci appartiene per come viene ripetutamente riciclato, ci dimostra quanto siamo distanti dal nostro presente.
La sensibilità in pittura non è solo la capacità di accoppiare dei colori, è saper cogliere e trasporre sulla tela-carta un evento di varia natura e porcelo nel modo più vicino a ciò che il nostro tempo, ogni giorno, ci da la possibilità di vivere. 
Dunque Simone Ponzi è veramente pittore e la luce che esce dai suoi lavori  si distingue per una espressione non massificata, bensì intellettualmente collegata a quei valori di positività che la pittura deve esprimere, anche nel dramma dei nostri giorni.

Giorgio Kiaris 

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