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mercoledì 22 maggio 2013

Furti sacrileghi e chierichetto blasfemo


In un articolo del settimanale "il Risveglio", in distribuzione, vengono dati i dettagli dei recenti furti nelle chiese della diocesi di Fidenza. Questa volta, a pochi giorni dal furto delle due tele rubate nella chiesa di Siccomonte, è stata presa di mira la chiesa dedicata alla Beata Vergine delle Grazie di Montemanulo ubicata nella zona di Pieve Cusignano. A Montemanulo è stato asportato un calice in stile ‘800 ed i ladri hanno completato l’opera portando via anche le offerte delle candele votive. In tutto un bottino di 500 euro. In ambedue i casi molto probabilmente si è trattato di furti su commissione, chi ruba oggetti sacri sa già dove smerciarli.

Già la cronaca locale si è interessata a questi episodi che rientrano per la Chiesa tra i furti sacrileghi. Ma un altro episodio ha attirato l'attenzione di Don Mario, ecco il suo racconto e le due immagini:




L’oltraggio a Gesù ritratto con le armi in pugno

Passo davanti a un negozio in pieno centro a Fidenza e vengo colpito da due immagini esposte in vetrina: nella prima Gesù con il capo incoronato di spine e con le braccia spalancate (ma senza la croce) tiene tra le mani due pistole; nell’altra il capo è circondato da un’aureola, ma sempre con le pistole in pugno sopra il Sacro Cuore. Entro e chiedo spiegazioni al titolare che subito professa la sua fede cattolica (“Da bambino ho fatto il chierichetto e prego tutti i giorni”) : poi parla di una “provocazione” voluta. 
Naturalmente obietto che quelle immagini “ provocano” nei cristiani un’unica reazione: quella di sentirsi profondamente offesi nella propria fede vedendo Gesù, il Dio fatto uomo che è venuto a portare un messaggio di amore e di pace, oltraggiato e vilipeso così sfacciatamente.
Infatti, sotto la prima immagine, c’è anche una scritta in latino: “Si vis pacem, para bellum” (Se vuoi la pace, prepara la guerra).
Chiedo: questa frase come la giustifica? (E quel teschio tatuato sul petto dell’autore non è forse un messaggio di morte?) La risposta è, incerta e confusa: il mio interlocutore dice di essersi ispirato a Gesù che rovescia sotto i portici del tempio i tavoli dei cambiavalute e di aver voluto denunciare l’atteggiamento ipocrita di chi si nasconde dietro un falso perbenismo. Gli faccio notare che i rimproveri di Gesù non sono fatti “ contro” le persone, ma ”per” richiamare le persone a comportamenti coerenti: e sempre nello spirito della non-violenza.. Nel congedarmi da lui gli dichiaro la mia disponibilità (e quella della parrocchia di s.Maria Annunziata) a continuare la conversazione, ma quelle immagini devono proprio restare in vetrina? Lui mi dice che ci penserà: chissà... Non è forse questo l’Anno della Fede?

Don Mario Fontanelli

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