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sabato 15 giugno 2013

Mons. Lino Cassi Cittadino Benemerito della nostra città


Il Consiglio Comunale di Fidenza del 13 giugno 2013 è stato dedicato al conferimento della qualità di Cittadino Benemerito a mons. Lino Cassi non presente alla cerimonia. Il  Sindaco Mario Cantini ha indicato le motivazioni del conferimento e ha letto un breve nota che tiene conto di alcune mie indicazioni precedentemente trasmesse.

Don Lino è sacerdote da sessant'anni e nemmeno la malattia che ormai da tanto tempo lo assilla è riuscita a smorzarne l’impegno al fianco del prossimo. Quella di monsignor Lino Cassi è una storia di fede e di cultura.
Nato a Parma, nel settembre del 1929, a quindici anni fu privato del padre, morto durante il bombardamento su Fidenza del 13 maggio del ’44. Dire quanto questo evento possa aver toccato l'animo di un ragazzo è cosa impossibile, si trovava Lino in quel momento a Brunelli di Borgotaro presso i suoi nonni materni (famiglia Coffrini) dove l'aveva accompagnato suo padre il 5 maggio dopo che un bombardamento meno devastante aveva colpito Fidenza il 2 maggio.
Una sua poesia ci rimanda a questo evento, una poesia scritta molto più tardi quando “.. il tumulto degli affetti si è placato” ma “torna la mia mente sempre più spesso, a quella sera, quando mio padre ed io, lasciandoci, ignari ci abbracciammo”.
Allora era allievo del seminario di Fidenza, che nel periodo bellico era stato trasferito a Campolasso, nelle prime colline verso Tabiano dove completò la sua formazione.
Ha poi vissuto, sempre con la madre Celesta, nella piccola casa in Via dei Mille ancora esistente, la più piccola, oggi, casa di Fidenza.
Dopo gli studi, il 21 settembre 1952 è stati ordinato sacerdote da Monsignor Evasio Colli.
Dottore in filosofia, licenziato in teologia negli anni Sessanta, non ancora parroco è stato promotore della sezione fidentina della FUCI, la Federazione degli universitari cattolici, uno spazio di confronto in cui sono cresciuti giovani poi impegnati in molti campi, spesso lontano da Fidenza.
In quegli anni, sempre insieme alla madre, ha abitato in via Mentana, al limitare dello storico quartiere Oriola.
Dal 1969 è stato nominato parroco di San Michele, dove è rimasto per trent'anni. La comunità ha concretizzato la sua lezione spirituale dando vita a varie iniziative che ancora oggi arricchiscono la città: l’Avo, per il volontariato in ospedale, il gruppo Condivisione e la Cooperativa Arcobaleno per i disabili. Figura tra i soci fondatori della locale Pubblica Assistenza.
Tra le opere parrocchiali importante è stato il rinnovamento della chiesa di San Lazzaro, diventata il centro del quartiere, e la valorizzazione della chiesa della Gran Madre di Dio.
Ma centrale nel suo impegno è stato l'annuncio della Parola sia nelle omelie domenicali che nella promozione di momenti specifici di preghiera e meditazione, dedicati ai singoli o alle famiglie.
Le sue giornate di “esercizi spirituali” hanno costituito per tanti anni il riferimento per tante persone provenienti, anche da altre parrocchie.
Nel 1999, già toccato dal Morbo di Parkinson, ha lasciato la parrocchia e si è trasferito nel seminario vescovile, dove oggi vive. Malgrado la malattia non ha smesso di incontrare persone e di “comunicare” il suo messaggio, celebrare la messa nella cappella del seminario.
Lo studio, l’organizzazione della comunità, la preghiera. Ma anche l’arte e, soprattutto, la poesia, senza dimenticare le grafica, la pittura , non ultima, la caricatura.
Nel 2005 ha pubblicato il volume “Come in trasparenza”, un diario della sua esperienza di malattia completato da poesie.


1 commento:

  1. Ogni fidentino dovrebbe commuoversi davanti alla vita di Don Lino Cassi. Ed io mi sono commossa anche nel vedere che è stato Ambrogio Ponzi a ritirare l'attestato di benemerenza di cui il Comune ha insignito don Cassi, suo grande amico da settant'anni. Infatti, l'immagine del profilo di Ponzi, su fb, ci mostra lo studioso fidentino che, ancor piccolissimo l'é in spala a Don Lino.

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