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venerdì 31 ottobre 2014

I sindaci in campo per "salvare la Di Vittorio"


I Sindaci di Parma, Fidenza, Salsomaggiore, Fornovo, Noceto, Fontevivo e Fontanellato chiederanno al Presidente del Tribunale di Parma un incontro per perorare la causa della Cooperativa Di Vittorio che ricopre un ruolo importante nell'economia e nel tessuto sociale del territorio. Nel comunicato anche il riconoscimento che si tratta sostanzialmente di una crisi finanziaria principiata in un periodo preciso e da scelte che hanno nomi e cognomi.  Il lodevole intervento dei sindaci deve essere inteso, come dice il comunicato stesso, lo sprint finale della vicenda, senza tuttavia fugare i timore di un esito negativo della vicenda
Il piano concordatario dovrà comunque essere rivisto e si prospettano importanti modifiche che la Di Vittorio stessa ha elaborato.
Il comunicato non da anticipazioni tecniche o possibili soluzioni, ma questo è corretto in quanto il ruolo dei sindaci è sostanzialmente politico e, come sempre, arriva tardivo. 
L'effetto pubblicitario dell'iniziativa è al momento assicurato, ne fanno fede le colonne ed il modo con cui il quotidiano locale riporta la notizia. Sgradevole che l'articolo dia molto risalto a esternazioni polemiche attribuendole ai sindaci e dirette a chi ha tenuto allertata l'opinione pubblica sulle sorti della Di Vittorio.  
Questo il passaggio che ci riporta coi piedi per terra e ci chiediamo se questo è il vero messaggio che i sindaci volevano trasmettere:



Ecco comunque il testo dell'articolo così come ripreso dalla pagina FB del Sindaco Massari

Così come stiamo facendo da mesi, incontrando già a luglio il Cda della Coop “Di Vittorio” per una ricognizione trasparente, continueremo a dare battaglia per salvare questa realtà. A maggior ragione ora perché tutte le Istituzioni locali e la “Di Vittorio” hanno ancora tempo prezioso per mettere in evidenza, anche nuovi argomenti squisitamente tecnici, la necessità indispensabile della buona riuscita del piano concordatario.
Infatti, è notizia recentissima che il Commissario incaricato dal Tribunale ha formulato delle osservazioni circa alcuni aspetti del piano, secondo i quali “appaiono” alcune criticità. Una parola – “appaiono” – che non è un giudizio finale ma un sostanziale invito a fugare dubbi legittimi. Dubbi doverosamente analizzati e acquisiti dal Tribunale e sui quali la “Di Vittorio” andrà a rispondere con tutte le controdeduzioni necessarie, anche alla luce di nuove e importanti modifiche al piano.
Questo il compito della “Di Vittorio”. Per quanto riguarda i Comuni, crediamo sia giunto il momento di spendere una ulteriore parola di chiarezza, vista la quantità imbarazzante di speculazioni che sono state gettate sulla “Di Vittorio”, con pochi scrupoli riguardo al destino di tanti, a cominciare da quello dei soci prestatori e delle imprese creditrici.
Tanto si è detto del famoso tavolo provinciale, dipinto come la panacea di tutti i mali.
Al di là di chi spende questa tesi – che pure ha alle spalle storie politiche e militanze radicalmente ostili al movimento cooperativo –; al di là della forte limitazione operativa subita dalle Province; stiamo sul pezzo: il modello di tavolo di crisi Istituzionale attivato da sempre in Provincia riguarda le crisi occupazionali, non le crisi finanziarie come quella della “Di Vittorio”, peraltro principiate in un periodo preciso e da scelte che hanno nomi e cognomi.
Ben lontani da questo stile, oggi informiamo i cittadini che da mesi i sindaci delle principali città della provincia stanno lavorando lontano dai riflettori per contribuire alla salvezza della “Di Vittorio”.
Come Sindaci di Parma, Fidenza, Salsomaggiore, Fornovo Taro, Noceto, Fontanellato e Fontevivo ci siamo incontrati quattro volte – due a Fidenza, una a Parma e una a Salsomaggiore, nelle sedi municipali –. Un impegno collettivo per quel senso di tutela della comunità e dell'area vasta che gli elettori hanno chiesto di perseguire ad ognuno di noi.
Fedeli a questa missione, chiederemo a breve un incontro al Presidente del Tribunale di Parma, per rappresentargli l'importanza del salvataggio della “Di Vittorio”, sia per le sue ricadute sui Comuni interessati, sia per le ancor più evidenti ricadute di natura sociale.
Tutto questo nel rispetto dei ruoli di ciascuno ma promuovendo, sempre, un'azione positiva.
In questo sprint finale, tutti speriamo di vedere archiviata la tentazione di speculare sulla “Di Vittorio”. E' tempo di dimostrare che l'unità per il bene del territorio deve venire prima di tutto. Proprio come stiamo dimostrando noi Sindaci.

Firmato:
Emanuela Grenti - Sindaco di Fornovo
Andrea Massari - Sindaco di Fidenza
Filippo Fritelli - Sindaco di Salsomaggiore
Federico Pizzarotti - Sindaco di Parma
Fabio Fecci - Sindaco di Noceto
Massimiliano Grassi - Sindaco di Fontevivo
Domenico Altieri - Sindaco di Fontanellato

8 commenti:

  1. Crisi finanziaria principiata in un periodo preciso e da scelte che hanno nomi e cognomi.
    E chi sarebbero questi "nomi e cognomi". Massari dovrebbe conoscerli bene visto quanto afferma o lo dice solo per scaricare il barile?

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  2. « A lancia e spada », tonan tutti i soci
    « A lancia e spada, tutte le Giunte, in campo! »

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  3. Faccia i nomi Massari, faccia questi nomi altrimenti lei rimane solo "chiacchiere e distintivo".
    Qui c'è gente che perderà i risparmi di una vita e vi vi trovate come "quattro amici al bar" e nessuno conosce cosa vi siete detti? Ma per favore...per Altieri poi, stendiamo un pietoso velo.

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  4. DISGUSTOSO ARTICOLO. Speculazione è stata fatta da autorevoli esponenti del PD fidentino, con buona pace di Legacoop di Parma, a cominciare dagli anni 2000. A quei tempi il sistema di raccolta del prestito sociale alla di Vittorio era ben collaudato e il suo vasto patrimonio immobiliare era già schiacciato dal peso di ipoteche milionarie. Il Consiglio di Amministrazione di allora, già distruggeva il patrimonio della cooperativa in rivoli, rivoletti e fiumane di capitali in speculazioni: il villaggio del gusto, ecoparco; i terragli; ottenendo finanziamenti dalla regione e dalle banche per decine di milioni di euro su improbabili ipoteche. Mutui su mutui, prestiti su prestiti. Il "periodo preciso" è lungo: va dal 2000 al 2014, una lunga escalation speculativa; "scelte che hanno nomi e cognomi" come quelli del sindaco Massari e Iannelli, l'attuale presidente della Di Vittorio e di Polis spa, società controllata da Di Vittorio e pure con processo concordatario in corso. Entrambi, per sei anni, dal 2000 al 2005, sono stati nel Consiglio di Amministrazione della cooperativa Di Vittorio e già i bilanci erano prostrati da debiti e ipoteche milionarie. La legacoop che avrebbe dovuto vigilare nell'arco di questi quattordici anni, se l'ha fatto, l'ha fatto evidentemente male. Guarda caso la stessa Legacoop Parma che sposa oggi lo spezzatino dei servizi sociali che apporterà ulteriori enormi spese, alle già magre casse dei Comuni del Distretto di Fidenza, come più volte è stato dimostrato dai piani di fattibilità, compreso l’ultimo commissionato dal Sindaco Massari.

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  5. L'operazione politica è finalizzata a depotenziare le relazione del curatore fallimentare, nominato dal giudice Rogato, il quale ha chiesto la revoca del piano concordatario in quanto, a suo avviso, ha rilevato gli estremi di frode nella gestione della cooperativa, partendo da molti anni addietro.

    Questa relazione è oggetto di esposto anche presso la procura della repubblica.

    E la pesantissima operazione politica di andare addirittura a parlare con il giudice del tribunale di Parma che deve decidere se dare ragione al suo curatore, che ha rilevato gli estremi della frode, pertanto con il necessario intervento della magistratura, intende salvare il salvabile, cioè un sistema di potere politico clientelare intrecciato, anzi permeato completamente con le pubbliche amministrazioni ed il sistema finanziario e bancario locale.
    Questi Sindaci, dando la colpa alla sola finanza, intendono salvare il sistema di potere politico e dell'apparato amministrativo che ha permesso, attraverso i piani regolatori, le concessioni edilizie, i permessi autorizzativi ad installare nuove attività attraverso piani commerciali e tecnico distributivi letteralmente costruiti ad arte, a permettere attività del cosiddetto sociale privato senza alcun requisito o necessità, addirittura privatizzando servizi pubblici efficenti.

    Queste attività hanno garantito un tornaconto economico a vari livelli e carriere personali.

    Per tutta una serie di ragioni è quindi indispensabile non lasciare tregua a questa operazione politica, far sentire a tutti i "livelli" la volontà assolutamente determinata che vi sia chiarezza, perchè solo attraverso il vero chiarimento di questa vicenda è possibile pensare ad un reale passo in avanti del nostro territorio.

    I soci non hanno più niente da perdere, vogliono che i responsabili del dissesto della cooperativa, che parte dalla prima metà degli anni 2000, vengano individuati e chiamati a rispondere fino in fondo alle loro responsabilità.

    Questa è la strada da fare per preservare l'idea che la cooperazione e la cooperativa a proprietà indivisa della casa è un fatto concreto, utile, che sa dare risposte ai bisogni!

    Quando Massari dice che ci sono nomi e cognomi si riferisce ai nomi pubblici indicati nella relazione del curatore o anche ai nomi nascosti nella relazione con la dizione di "omissis"?

    Questo E' un Sindaco pericoloso, che ha chiesto pochi mesi fà i voti garantendo che il piano di salvataggio proposto dalla Di Vittorio andava molto bene, promettendo il rientro di gran parte del capitale, quando è risultato palesemente incosistente e non evidenziando la frode.

    Oggi, che le cose sembrano cambiare, interviene pesantemente alludendo a nomi e cognomi tentando così di darsi una patente di verginità, nascondendosi dietro un cartello di amministratori pubblici, quando vi sono anche sue responsabilità dirette di amministratore della coop. DiVittorio.

    E' una battaglia importante, per il bene di Fidenza.

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  6. Secondo me in questa faccenda qualcuno rischia la galera, così come sarebbe interessante conoscere i nomi dei "soci furbetti del quartierino" che hanno ritirato i loro soldi appena in tempo. Massari ha ragione solo su una cosa, tutto ha avuto un inzio con dei precisi nomi e cognomi: quali?
    Per il resto Massari è meglio si vada a nascondere insieme a tutti gli altri che sono gli stessi che vogliono distruggere ASP, qui c'è gente che sta perdendo 12 milioni di euro di risparmi di una vita e adesso ci viene a dire che sono sul pezzo?? Qui di pezzo c'è solo una cosa e pure puzza...

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  7. Questa lettera ha senso se l unico firmatario fosse il Sindaco di Fidenza. Per evidenti motivi visto lo spaventoso conflitto d interessi che ha in questa faccenda.
    Per gli altri ci soccorrono i testi sacri : "Signore perdona loro perché non sanno quel che fanno".
    In particolare il Sindaco di Parma quello di Fornovo e quello di No ceto che pur non essendo compromessi politicamente si prestano, quanto ingenuamente lo vedremo,ad un' operazione di facciata urgentemente tesa a far prevalere le ragioni di chi ha davvero speculato sui capitali dei soci a sfavore delle tesi sostenute da chi ha bocciato l ipotesi di concordato.
    evidentemente l operazione listone provinciale ha saldato probabili " indicibili accordi" che usciti dalla porta sono poi rientrati dalla finestra occupando lista civica concorrente Provincia Nuova con cavalli di troia infatti votati anche dai consiglieri 5 stelle di Parma.
    cosa avranno quindi da guadagnare questi signori dall ' immergersi in questo pezzo...di ...di cui parlava l anonimo precedente?
    se non fosse così ci vorrebbe un Tso ..
    Certo che parlare di speculazione in questo caso è davvero sintomo di faccia di bronzo da medaglia d oro...
    cosa ne penseranno i soci prestatori destinati ad essere gli agnelli sacrificali ?

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  8. Informo che nei comuni di Fontanellato e Fidenza le abitazioni della DiVittorio non pagheranno la TASI.
    Gli altri cittadini che hanno le abitazioni e sono in condizioni economiche difficili perchè invece la pagano?

    Nel comunicato dei Sindaci si dice che andranno a parlare con il Presidente del Tribunale per sottoporgli le ricadute sul loro territorio per un eventuale fallimento della cooperativa,portandogli soluzioni positive.
    Quali ricadute? per i 9 dipendenti? O perchè si sono promessi ai 600 soci prestatori un rientro dei loro risparmi, con un piano finanziario volutamente gonfiato, e questi si possono incazzare con i Sindaci a cui hanno dato il voto?
    O invece è un modo per fare pesanti pressioni al Tribunale di Parma perchè non vada fino in fondo nel dare le risposte economiche corrette e non chiamare alle loro responsabilità chi ha frodato i soci, coprendo le responsabilità delle amministrazioni comunali che, attraverso i loro uffici, hanno permesso una serie di operazioni economiche finanziarie con canali privilegiati e fuori dalle procedure?

    Bernazzoli non era un dipendente in aspettativa della coop Di Vittorio?
    E la Provincia, come ente di controllo e sovraordinato dei comuni non dava parere vincolante sui PRG, ora PSC? E tutte le varianti in deroga ai PRG non dovevano ricevere anche il benestare della Provincia?
    L'operazione Terragli di Fidenza,circa 100 milioni di euro, non aveva come primo tra i soci promotori e finanziatori proprio la POLIS srl della DiVittorio?
    I terreni dell'outlet di Fidenza non erano della POLIS srl?
    I terreni dell'ospedale di Vaio non erano della POLIS srl?
    L'operazione immobiliare ALTHEA di Parma non era in carico alla POLIS srl?
    Il 60% dei terreni urbanizzati nel PRG di FIdenza non erano in carico alla POLIS srl?
    L'operazione del polo sanitario Airone a Salsomaggiore non era in carico alla DiVittorio? e le attività in convenzione come mai arrivano in così breve tempo?

    Le operazioni immobiliari sulla piazza di Fontanellato e San Secondo non sono gestite dalla coop Casa del lavoratore controllata al 100% dalla Di Vittorio?
    Come vengono stipulati i mutui e su quale base le amministrazioni comunali fanno pagare gli oneri di urbanizzazione?

    La Politica, Lo Stato, deve dare risposte adeguate.

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